polmoni_bpco

Il trapianto di polmone come opzione per i pazienti con sclerosi sistemica

Nei pazienti con sclerosi sistemica (SSc) il trapianto di polmoni (LuTx) è associato a un’eccellente sopravvivenza a due anni, senza eventi avversi correlati alla malattia, secondo un nuovo studio condotto da Claudia Iannone della Clinica reumatologica dell’ASST Gaetano Pini-CTO di Milano e colleghi e illustrato sulle pagine della rivista “Rheumatology”.

Gli autori hanno condotto una valutazione retrospettiva sui pazienti affetti da SSc sottoposti a LuTx tra il 2010 e il 2021. Gli esiti valutati al basale, a 6, 12 e 24 mesi dopo la LuTx comprendevano il coinvolgimento cutaneo mediante il punteggio cutaneo Rodnan modificato (mRSS), l’attività globale della malattia mediante un indice EUSTAR modificato (scala 0-9). Il recupero della funzione polmonare è stato valutato mediante la capacità vitale forzata (FVC), la sopravvivenza dei pazienti mediante analisi di Kaplan-Meier.

Sono stati inclusi 13 pazienti affetti da SSc, con un rapporto maschi/femmine di 9/4 e un’età mediana di 48,7 anni. Nove pazienti erano affetti da sclerodermia cutanea diffusa (dcSSc) e quattro da sclerodermia cutanea limitata (lcSSc).

La FVC è aumentata significativamente dal 56% del valore predittivo al basale al 78% a 2 anni (p= 0,003). La mRSS è diminuita da 7,4 ± 3,8 a 3,3 ± 2,5 nei pazienti con dcSSc (p= 0,02). Il punteggio dell’indice EUSTAR modificato è diminuito da 2,54 ± 1,8 al basale a 0,49 ± 0,5 a 2 anni (p= 0,02). Il tasso di sopravvivenza è stato del 92,3% a 2 anni e del 76,9% a 5 anni. Non sono stati osservati eventi avversi inattesi.

Secondo le conclusioni degli autori, il trapianto di polmone potrebbe costituire quindi un’opzione valida in pazienti affetti da sclerodermia con malattia polmonare in fase terminale.