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Malattie rare, combinazioni di agenti immunomodulanti per la prevenzione delle recidive di uveite
I dati provenienti da studi head to head sulle terapie immunomodulanti impiegate nella malattia di Behçet sono scarsi. Questa mancanza è stata ora colmata da un nuovo studio apparso su “Lancet Rheumatology” da Zhenyu Zhong dell’Ospedale Universitario di Chongqing, in Cina, e colleghi, che hanno confrontato l’efficacia e la sicurezza di ciclosporina, interferone alfa-2a e adalimumab, ciascuno in combinazione con i corticosteroidi, nella prevenzione delle recidive di uveite in pazienti con malattia di Behçet grave.
Si tratta di uno studio randomizzato, in aperto, che ha coinvolto pazienti di età pari o superiore a 18 anni con uveite grave da malattia di Behçet in trattamento con corticosteroidi e naive alla terapia con anti-TNF. I pazienti sono stati assegnati in modo casuale, in un rapporto 1:1:1, a ricevere ciclosporina (2-5 mg/kg al giorno per via orale), interferone alfa-2a (3 milioni di UI al giorno per via sottocutanea) o adalimumab (40 mg ogni 2 settimane per via sottocutanea), ciascuno abbinato a una dose di tapering di corticosteroidi con successive titolazioni della dose. L’esito primario era il tasso annualizzato di ricaduta dell’uveite, valutato nell’intero set di analisi (tutti i pazienti assegnati in modo casuale con almeno una valutazione post-basale).
Complessivamente sono stati coinvolti 270 pazienti (età media 38,1 anni per il 79% di sesso maschile) randomizzati a ricevere uno dei tre farmaci (N= 90 in ciascun gruppo); 261 pazienti sono stati inclusi nel set completo di analisi.
Per l’esito primario, la media dei minimi quadrati è stata di 1,84 (IC al 95%: da 1,40 a 2,44) con ciclosporina, 1,44 (da 1,10 a 1,89) con interferone alfa-2a e 0,95 (IC al 95%: da 0,64 a 1,40) con adalimumab. Il tasso di ricaduta annualizzato era significativamente più alto nei pazienti che ricevevano ciclosporina rispetto a quelli che ricevevano adalimumab (differenza media dei minimi quadrati: 0,90; IC al 95%: da 0,27 a 1,53; p= 0,0054 per la superiorità).
La differenza media dei minimi quadrati tra interferone alfa-2a e adalimumab è stata di 0,50 (da -0,04 a 1,04), e non ha soddisfatto i criteri di non-inferiorità (p= 0,034 per la non inferiorità). L’esito primario non differiva sostanzialmente tra interferone alfa-2a e ciclosporina (differenza media ai minimi quadrati -0,40; IC al 95%: da -1,05 a 0,25; p= 0,23 per la superiorità).
In conclusione, l’associazione adalimumab-corticosteroidi è risultata superiore a ciclosporina-corticosteroidi per quanto riguarda il tasso di ricaduta dell’uveite nei pazienti con malattia di Behçet grave naive alla terapia anti-TNF, mentre interferone alfa-2a-corticosteroidi non è risultata non-inferiore ad adalimumab-corticosteroidi o superiore a ciclosporina-corticosteroidi.