Il dolore cronico in Italia interessa oltre 10 milioni di persone, per il 60% donne, spesso alla ricerca di una risposta adeguata.
Nella ricorrenza dei 15 anni dall’approvazione della Legge 38 del 15 marzo 2010, che ha sancito il diritto all’accesso alla terapia del dolore, un’Alleanza di Società scientifiche, professionisti sanitari, Associazioni di pazienti e cittadini ha redatto un “Nuovo Manifesto sul Dolore” per sollecitare interventi volti a promuovere una maggiore consapevolezza della ‘malattia dolore’ e a garantire una presa in carico mirata e tempestiva.
Il manifesto indica le priorità per migliorare i percorsi di diagnosi, cura e riabilitazione dei pazienti: diffondere una cultura capillare del dolore cronico, attraverso una corretta informazione sulla condizione e sulle effettive possibilità di curarla; garantire programmi di formazione continua e aggiornata del personale socio-sanitario; potenziare le reti di terapia del dolore, anche attraverso un maggiore coinvolgimento della medicina di prossimità.
Luciano Ciocchetti, vicepresidente della Commissione affari sociali della Camera dei Deputati, in occasione della presentazione del manifesto, ha dichiarato:
Dobbiamo lavorare affinché la Legge 38/2010 venga attuata in maniera uniforme, intensificando la collaborazione tra istituzioni, società scientifiche e associazioni di pazienti per superare le criticità esistenti e assicurare risposte efficaci a chi soffre, e il Manifesto presentato oggi contiene interessanti proposte in tal senso.”
Nicoletta Orthmann, Direttrice medico-scientifica di Fondazione Onda ETS, ha aggiunto:
A 15 anni dall’approvazione della Legge 38 dobbiamo ripartire dalla costruzione di una cultura sul dolore per garantire alle persone la possibilità di accedere in tempi più rapidi a percorsi assistenziali dedicati. È quantomai necessario sostenere e rafforzare l’informazione per far conoscere e riconoscere il dolore cronico come patologia a sé – e non come sintomo – ad alto impatto impatto esistenziale e in termini di qualità della vita. Promuovere consapevolezza intorno a questi aspetti può contribuire a un’appropriata e tempestiva presa in carico e a tutelare il diritto a non soffrire, dando risposta ai bisogni specifici di cura”.
Il manifesto è stato sottoscritto da Associazione Italiana per lo Studio del Dolore (AISD), FederDolore, Fondazione ISAL, Società Italiana di Medicina Generale (SIMG), Federfarma, Cittadinanzattiva e Fondazione ONDA ETS.