Qual è il decorso clinico in età adulta della malattia di Behçet (BD) a esordio pediatrico? A questa domanda ha cercato di dar risposta…
Farmaci antireumatici: stessa efficacia, diversa sicurezza
I pazienti affetti da artrite reumatoide (AR) hanno tassi di mantenimento e di risposta simili con quattro diversi trattamenti con farmaci antireumatici modificanti la malattia (DMARD) biologici o sintetici mirati; tuttavia, i tassi di interruzione di due dei trattamenti sono leggermente superiori a causa di eventi avversi. È quanto si evince dai risultati dello studio pubblicato su “Annals of the Rheumatic Diseases” da Kim Lauper, degli ospedali universitari di Ginevra, in Svizzera, e colleghi.
L’obiettivo degli autori era quello di confrontare l’efficacia di quattro attuali terapie di seconda linea per l’AR con diverse modalità d’azione, dopo l’approvazione dei JAK-inibitori (JAKi), in una collaborazione internazionale di 19 registri.
Si tratta di uno studio di coorte osservazionale in cui sono stati inclusi i pazienti che hanno iniziato un trattamento con inibitori del fattore di necrosi tumorale (TNFi), inibitori dell’interleuchina-6 (IL-6i), abatacept (ABA) o JAKi. Il confronto è avvenuto sulla base dell’efficacia di questi trattamenti in termini di interruzione del farmaco e di tassi di risposta all’indice di attività clinica della malattia (CDAI) a un anno. Le analisi sono state aggiustate per le caratteristiche del paziente, della malattia e del trattamento, comprese le linee di terapia, e hanno tenuto conto del rischio concorrente.
Complessivamente, sono stati considerati 31.846 trattamenti: 17 522 TNFi, 2775 ABA, 3863 IL-6i e 7686 JAKi. Le analisi aggiustate dell’interruzione complessiva del trattamento sono risultate simili per tutti i trattamenti. Il principale motivo di interruzione del trattamento è stato l’inefficacia. Rispetto ai TNFi, i JAKi sono stati interrotti meno spesso per inefficacia (HR aggiustato (aHR): 0,75; IC al 95%: 0,67-0,83), così come gli IL-6i (aHR: 0,76; IC al 95%: 0,67-0,85) e più spesso per eventi avversi (aHR: 1,16; IC al 95%: 1,03-1,33). I tassi di risposta CDAI aggiustati a un anno erano simili tra TNFi, JAKi e IL-6i e leggermente inferiori per ABA.
Secondo le conclusioni degli autori, i tassi aggiustati di interruzione complessiva del farmaco e di risposta a un anno di JAKi e IL-6i erano simili a quelli osservati con il TNFi. Rispetto al TNFi, i JAKi sono stati sospesi più spesso per eventi avversi e meno per inefficacia, così come gli IL-6i.