Ginocchio Osteoartroso

Gli aspetti disposizionali legati al dolore nelle valutazioni cliniche della gonartrosi

Utilizzando fattori non patologici e tratti psicologici legati al dolore come indicatori semplificati, è possibile spiegare le differenze individuali nei risultati radiografici dell’osteoartrosi del ginocchio (OA), nel dolore e nella funzione. È quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista “Therapeutic Advances in Musculoskeletal Disease” da Angela M. Mickle, dell’Università della Florida a Gainesville e colleghi.

Nella ricerca sono stati arruolati adulti di età compresa tra 45 e 85 anni con e senza dolore al ginocchio. I dati raccolti includevano dati sociodemografici, radiografie del ginocchio, valutazioni cliniche e strumentali del dolore, punteggi relativi alla funzione e infine valutazioni dei tratti disposizionali. I punteggi di Kellgren-Lawrence (KL) sono stati determinati sulla base delle radiografie del ginocchio.

Sono stati inclusi 218 soggetti con un’età media di 58 anni, per 63,6% di sesso femminile. I tratti disposizionali erano associati alle misure sperimentali del dolore. Non è stata osservata alcuna associazione tra OA radiografico e dolore sperimentale. In un’analisi combinata e aggiustata, i tratti disposizionali erano predittivi della somma temporale del dolore puntorio del ginocchio (p = 0,0382).

Considerare i tratti disposizionali potrebbe migliorare le valutazioni cliniche

Sia i tratti disposizionali sia i punteggi radiografici per gonartrosi da soli o in combinazione erano predittivi, in modo indipendente tra loro, del dolore e della funzione rilevati sulla Graded Chronic Pain Scale e del dolore e della funzione alla Western Ontario and McMaster University (ps ⩽ 0,01).

Secondo le conclusioni degli autori, è dunque possibile ridurre la variabilità tra valutazioni radiografiche e valutazioni di dolore e funzione considerando i tratti disposizionali che, insieme ai fattori psicologici non patologici associati al dolore, potrebbero servire come semplici strumenti indiretti per migliorare le valutazioni cliniche.