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Utilità delle cure palliative nella sclerosi sistemica
Secondo i risultati di uno studio retrospettivo pubblicato su “Arthritis Care & Research”, una quota significativa di pazienti affetti da sclerosi sistemica presenta sintomi gravi che rendono questi malati idonei a ricevere cure palliative specialistiche, sottolineando l’impatto sostanziale di questa malattia sulla qualità della vita.
Laura Ross dell’Università di Melbourne, in Australia, e colleghi hanno utilizzato i dati di 875 pazienti arruolati nell’Australian Scleroderma Cohort Study allo scopo di definire la necessità di cure palliative come un elevato carico di sintomi in due o più visite di studio consecutive, nella metà o più delle visite di studio complessive o nella visita di studio immediatamente precedente il decesso. I sintomi di interesse comprendevano dispnea, affaticamento, dolore, depressione, ansia, costipazione e diarrea. Mediante, analisi di regressione logistica, gli autori hanno valutato l’associazione tra i singoli sintomi e le manifestazioni della sclerosi sistemica. L’analisi di regressione lineare ha valutato la relazione tra i bisogni di cure palliative e la qualità della vita (QoL) e della funzionalità.
Dai dati è emerso che quasi tre quarti (72,69%) dei pazienti soddisfacevano la soglia di necessità di cure palliative specialistiche. La stanchezza grave (54,17%) era la più comune, seguita dalla dispnea (23,66%) e dalla costipazione grave (21,14%). Sono stati osservati frequentemente sintomi gravi concomitanti.
La dispnea grave (coef -7,95, p <0,01) e il dolore (coef -7,70, p <0,01) sono stati associati alle maggiori riduzioni della QoL fisica. I sintomi gravi dell’umore sono stati associati alla maggiore riduzione della QoL mentale (coef -12,91, p <0,01). Il dolore grave (coef 0,56, p <0,01), la dispnea (coef 0,49, p <0,01) e i sintomi dell’umore (coef 0,40, p <0,01) hanno avuto un impatto significativo sulla funzionalità.