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In Italia 5000 protesi di spalla all’anno con l’imaging 3D

La SIOT fa un bilancio delle nuove tecnologie per la chirurgia ortopedica

Trattamento personalizzato, migliori outcome funzionali, riduzione dei tempi di recupero, accessibilità e sostenibilità per il sistema sanitario. Sono molti i vantaggi assicurati dalla tecnologia per l’Imaging 3D nella protesi di spalla, che nel nostro paese riguarda ormai 5.000 casi all’anno. Un numero reso noto nel corso del Rome Sholuder Course, appuntamento biennale patrocinato dalla Società Italiana Ortopedia e Traumatologia (SIOT), che ha visto riuniti i massimi esperti di chirurgia protesica italiani e internazionali.

“La recente introduzione della Imaging 3D e della tecnologia robotica virtuale in Italia ha innescato una netta accelerazione nell’efficacia dei trattamenti chirurgici articolari complessi come quello alla spalla”, hanno spiegato Francesco Franceschi, responsabile dell’UOS di Chirurgia dell’arto superiore e inferiore del Policlinico Campus Biomedico di Roma, e Claudio Ascani, responsabile dell’UOS di Chirurgia della Spalla e del Gomito, presso l’Ospedale CTO di Roma, i coordinatori dell’incontro.

“Rispetto al passato, quando l’Italia pagava un ritardo rispetto agli altri paesi, oggi siamo all’avanguardia e tra i principali referenti a livello globale per sviluppo delle tecnologie applicate alla chirurgia, per cultura e studio”.

Cuore del sistema, una mappatura digitale 3D del paziente sulla base dei dati forniti da una TAC, che consente di programmare l’intervento nei minimi dettagli, adattandolo all’anatomia del singolo pazienze. Nella fase dell’intervento, inoltre, la mano del chirurgo viene guidata da sensori GPS.

“Con il patrocinio a questi incontri internazionali intendiamo favorire il costante confronto tra i principali esperti e imprimere un’ulteriore accelerazione agli importanti progressi raggiunti negli ultimi anni in questo campo di intervento, valorizzando così il livello di eccellenza raggiunto e rinnovando il percorso di formazione dei nostri chirurghi”, ha concluso il presidente della SIOT Francesco Falez.