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Covid-19, gli ortopedici al fianco di chi è in prima linea

  •  Riorganizzati anche i reparti di ortopedia per assistere il maggior numero di persone possibile.
  •  Rimandati gli interventi ortopedici o protesici non urgenti: la SIOT rassicura i propri pazienti.
  •  Garantita in tutti gli ospedali nazionali la gestione degli eventi traumatici ed urgenti.

 

La SIOT (Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia), in un comunicato stampa, evidenzia che l’epidemia Covid-19, che ha sconvolto l’organizzazione degli istituti ospedalieri su tutto il territorio nazionale stabilendo nuove priorità, ha mobilitato tutti gli specialisti, compresi gli ortopedici, impegnati al fianco dei colleghi in prima linea per la gestione dell’incredibile numero di malati che giungono ogni giorno in ospedale: sia come supporto nei reparti di rianimazione o nei Pronto Soccorso, sia per portare avanti quegli interventi che i loro colleghi, nelle zone più congestionate dall’emergenza, non riescono ad eseguire perché impegnati sul fronte Covid-19.

“In questo momento tanto delicato – afferma il Professor Francesco Falez, Presidente SIOT – siamo al fianco dei tanti colleghi, che vivono in prima persona il dramma di questa pandemia, e desideriamo esprimere loro la vicinanza della nostra società. Anche noi stiamo lavorando in silenzio, a servizio della comunità per quanto ci è dato di farlo, facendo ciascuno il proprio”.

Nonostante l’eccezionalità del periodo attuale, gli ortopedici non dimenticano i propri pazienti, soprattutto coloro che sono in attesa di essere chiamati per un intervento: la SIOT quindi rassicura i propri pazienti che il rinvio delle operazioni di qualche mese, anche di quelle più complesse come ad esempio le protesi, non creerà problemi a livello clinico. Come già comunicato dall’Istituto Superiore della Sanità, il sito www.siot.it e i social della Società scientifica verranno aggiornati con consigli utili su come affrontare al meglio la prolungata attesa per l’intervento e con le necessarie indicazioni rivolte ai pazienti che da poco hanno subito un’operazione.

“Ѐ importante che tutti i nostri pazienti sappiano che noi ci siamo per assisterli e curarli nonostante le enormi difficoltà”, prosegue Falez, che aggiunge: “Riteniamo inoltre che sia importante sensibilizzare le Istituzioni a che garantiscano il rispetto dei principi di tutela specie per quegli ortopedici chiamati a svolgere attività e manovre che non gli sono proprie”.

Infine, rispondendo alle esigenze di contenimento richieste a livello Istituzionale, nei principali ospedali sul territorio nazionale, individuati da ciascuna Regione, gli ortopedici assicurano inoltre l’assistenza traumatologica in caso di incidenti o fratture. È bene ricordare, comunque, a tutta la popolazione che in caso di leggero infortunio il paziente dovrà rivolgersi al proprio medico di base che saprà consigliare se andare al pronto soccorso o meno, sempre nell’ottica di preservare i percorsi ospedalieri all’emergenza odierna. La SIOT comunicherà tempestivamente gli eventuali aggiornamenti nel caso venissero promulgate altre indicazioni ministeriali.