Uno degli obiettivi più importanti nella gestione dei pazienti con emofilia è la diagnosi e il trattamento precoce di sanguinamenti intrarticolari che possono creare un danno sia alla membrana sinoviale sia alla cartilagine articolare, sia all’osso subcondrale. Un progetto frutto della collaborazione tra l’Università degli Studi di Milano, l’Università di Modena e Reggio Emilia e il CNR, Consiglio nazionale delle ricerche, denominato progetto TEMPO, si propone di dotare i pazienti con emofilia e i medici che li seguono di uno strumento digitale in grado di monitorare l’andamento della patologia e favorire l’aderenza alla terapia.
Il progetto, presentato al 18° Congresso dell’Associazione Europea per l’Emofilia e i Disordini Correlati – EAHAD 2025, ha ricevuto finanziamenti dal programma di ricerca e innovazione “Next Generation EU” dell’Unione Europea nell’ambito del CUP G53D23005190006.
Nella videointervista Roberta Gualtierotti, del Centro emofilia e trombosi “Angelo Bianchi Bonomi” del Policlinico di Milano e Sergio Mascetti del Dipartimento di informatica dell’Università degli studi di Milano spiegano quali sono le principali problematiche nella gestione dei pazienti con emofilia e spiegano quali sono i vantaggi dell’impiego di uno strumento digitale.


