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Uso di TNFi e rischio cardiovascolare nei soggetti con spondiloartrite assiale radiografica
Secondo i risultati di uno studio pubblicato su “Seminars in Arthritis & Rheumatism”, i pazienti affetti da spondiloartrite assiale radiografica (r-axSpA) possono incorrere in un rischio minore di malattie cardiovascolari (CV) quando assumono inibitori del fattore di necrosi tumorale (TNFi). Jean W. Liew, dell’Università di Boston, e colleghi hanno identificato una coorte di r-axSpA all’interno di un database dei Veterans Affairs degli Stati Uniti tra il 2002 e il 2019 utilizzando nuovi metodi di fenotipizzazione e, in seconda battuta, i codici ICD.
L’uso di TNFi è stato valutato come esposizione variabile nel tempo utilizzando i registri delle farmacie. L’esito primario era la malattia CV incidente identificata utilizzando i codici ICD per la malattia coronarica, l’infarto miocardico o l’ictus. Le analisi sono state eseguite nella coorte complessiva e separatamente in due periodi (2002-2010, 2011-2019) per tenere conto delle tendenze secolari.
Utilizzando la fenotipizzazione sono stati identificati 26.928 individui con diagnosi di r-axSpA (età media 63,4 anni, per il 94% maschi); al basale 3.633 erano utilizzatori di TNFi e 23.295 non utilizzatori. Nel corso di un follow-up medio di 3,3 ± 4,2 anni, 674 (18,6%) utilizzatori di TNFi hanno avuto una malattia CV incidente rispetto a 11.838 (50,8%) non utilizzatori.
Nelle analisi aggiustate, l’uso di TNFi rispetto al non uso è stato associato a un minor rischio di malattia CV incidente (HR: 0,34; IC al 95%; 0,29-0,40) nell’intera coorte e nei due periodi di tempo separatamente.