L’infezione articolare periprotesica (PJI), complicanza temuta e imprevedibile dopo l'artroplastica totale dell'anca (PTA), è associata a un rischio più che quintuplicato di mortalità entro…
Il fumo nemico del sistema muscolo-scheletrico: l’appello della SIOT
Un richiamo sui rischi per la salute nella giornata senza tabacco
Il 31 maggio scorso si è celebrata la Giornata Mondiale Senza Tabacco. In occasione dell’evento, la Società italiana di Ortopedia e Traumatologia (SIOT) ha ricordato che il tabagismo rappresenta un notevole fattore di rischio anche per disturbi, patologie e complicanze chirurgiche quali osteoporosi e conseguenti fratture, infezioni in tutti gli interventi ortopedici, in particolare di chirurgia protesica, fallimenti precoci dell’impianto protesico per riduzione dei processi di osteointegrazione delle protesi, rallentamento dei processi riparativi nelle fratture e di guarigione nei danni tendinei, legamentosi e muscolari, allentamento dei processi di guarigione delle ferite chirurgiche di tutti gli interventi ortopedici. Gli studi hanno chiarito infatti che la nicotina e il monossido di carbonio sono sostanze che portano a una minore ossigenazione del sangue, con conseguenti danni anche sul sistema muscolo-scheletrico, invecchiamento più precoce e alterazione dei processi riparativi in caso di danno osseo o muscolo-tendineo.
“È fondamentale diffondere una maggiore consapevolezza di come il fumo comporti un netto aumento di complicanze in caso di patologie delle ossa e di ricorso alla chirurgia ortopedica. Queste complicanze possono manifestarsi nei fumatori, ma anche negli ex fumatori, con una percentuale tra il 40 e il 50% più alta rispetto ai non fumatori, percentuale che risulta molto più elevata nei forti fumatori”, ha sottolineato il professor Francesco Falez, Presidente SIOT.
L’impatto sociale di questi disturbi è peraltro rilevante, se si calcola che nel nostro Paese fuma circa il 20% della popolazione di età superiore a 14 anni.
“In ortopedia la dipendenza dal fumo dei pazienti comporta quindi un aumento dei costi ospedalieri legati a degenze più lunghe ed esiti chirurgici meno favorevoli, ma riveste anche conseguenze sociali con una riduzione delle giornate lavorative e della relativa produttività”, ha concluso Falez. “Noi ortopedici dobbiamo essere quindi in prima linea nell’informare i nostri pazienti dei rischi legati al fumo ed invitarli caldamente a smettere, soprattutto in vista di un intervento per ridurre in modo significativo il rischio di questi eventi avversi”.