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Sovrappeso e mortalità postoperatoria negli anziani: un BMI più alto potrebbe essere protettivo

Uno studio di coorte su over 65 sottoposti a chirurgia maggiore elettiva mostra un rischio di mortalità a 30 giorni significativamente più basso nei pazienti sovrappeso rispetto a quelli con indice di massa corporea normale o basso

In che modo l’indice di massa corporea (BMI) incide sugli esiti di mortalità a 30 giorni dopo intervento chirurgico per osteoartrosi negli adulti anziani? La domanda nasce dall’evidenza che un BMI elevato è associato a un aumento delle complicanze postoperatorie, compresa la mortalità, nella popolazione generale, portando molti clinici a raccomandare nel periodo preoperatorio modifiche dello stile di vita volte a raggiungere un peso corporeo nella norma. Tuttavia, l’invecchiamento introduce cambiamenti fisiologici associati alla fragilità, come l’alterazione della composizione corporea, la ridistribuzione del grasso e la riduzione della statura, tutti fattori che in qualche misura possono modificare l’associazione tra BMI ed esiti chirurgici negli anziani.

Sulle pagine di “JAMA Network Open”, Cecilia Canales, dell’Università della California a Los Angeles, negli Stati Uniti, e colleghi illustrano i risultati di uno studio di coorte su adulti di età pari o superiore a 65 anni che si sono presentati tra febbraio 2019 a gennaio 2022 presso un ambulatorio preoperatorio prima di un intervento chirurgico maggiore elettivo programmato in un grande centro accademico della California meridionale.

Gli esiti postoperatori includevano la mortalità per tutte le cause a 30 giorni e a 1 anno, il delirio postoperatorio, la dimissione e le complicanze classificate utilizzando il sistema Clavien-Dindo.

Lo studio ha coinvolto 414 anziani sottoposti a interventi chirurgici elettivi maggiori con un’età media di 75,9 anni; il 54,8% della coorte era di sesso femminile. La prevalenza della fragilità era del 24,2% e il 37,0% della coorte si trovava in condizione di pre-fragilità.

Il tasso complessivo di mortalità per tutte le cause a 30 giorni è risultato dell’11,0% (IC al 95%: 8,5%-14,5%). I pazienti classificati come sovrappeso (BMI: 25,0-29,9) avevano il tasso di mortalità più basso, con una significativa riduzione del rischio rispetto ai pazienti con un BMI normale (18,5-24,9) (0,8 vs 18,8%]; OR 0,03; IC al 95%, 0,01-0,26; p= 0,001). Questa associazione è rimasta significativa nel modello di regressione logistica multivariabile dopo l’aggiustamento per potenziali fattori di confondimento (OR 0,14; IC al 95%: 0,06-0,34; p< 0,001). I pazienti classificati come sottopeso (BMI< 18,5) hanno avuto il più alto tasso di mortalità per tutte le cause a 30 giorni (75,0%; IC al 95%: 55,0%-90,0%).

In conclusione, l’analisi dei dati di questo studio osservazionale di coorte su anziani sottoposti a interventi elettivi di chirurgia maggiore ha mostrato che il sovrappeso è associato a una minore probabilità di mortalità per tutte le cause a 30 giorni. I risultati suggeriscono che le raccomandazioni tradizionali sulla perdita di peso basate sul raggiungimento di un BMI normale potrebbero dover essere rivalutate per questa fascia della popolazione.

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