Anca-frattura

Rischio di frattura più elevato nei soggetti con sclerosi multipla

I pazienti con sclerosi multipla (SM) e disturbo dello spettro della neuromielite ottica (NMOSD) hanno un rischio maggiore di fratture rispetto ai soggetti sani, secondo i risultati di uno studio retrospettivo di coorte pubblicato su “Osteoporosis International” da Se Young Jung dell’Università Nazionale di Seul, in Corea del Sud, e colleghi, che hanno analizzato il database del National Health Insurance Service (NHIS) da gennaio 2010 a dicembre 2017.

Sono stati inclusi 1217 soggetti con SM e 1329 con NMOSD senza fratture alla data indice. I controlli abbinati sono stati selezionati in base a età, sesso e presenza di ipertensione, diabete mellito e dislipidemia. La durata media del follow-up dopo la data indice è stata di 4,40/4,08 anni per i pazienti con SM/NMOSD e di 4,73/4,28 per i controlli abbinati.

Dall’analisi dei dati è emerso che gli hazard ratio (aHR) dei pazienti con SM rispetto ai controlli per fratture di qualsiasi tipo, dell’anca e vertebrali erano, rispettivamente: 1,81 (IC al 95%: 1,43-2,28), 3,36 (IC al 95%: 1,81-6,24) e 2,01 (IC al 95%: 1,42-2,99); nel caso dei pazienti con NMOSD gli stessi aHR erano, rispettivamente: 1,85 (1,47-2,34), 3,82 (IC al 95%: 2,05-7,11) e 2,84 (IC al 95%: 1,92-4,21) volte più alti per i rispetto ai controlli.

Non sono state osservate differenze significative nell’incidenza delle fratture tra i gruppi SM e NMOSD.

In conclusione, i pazienti con SM/NMOSD presentavano un rischio di frattura 1,8 volte superiore rispetto ai controlli abbinati, mentre il rischio di frattura dell’anca era particolarmente elevato (da 3 a 4 volte superiore).