Scoliosi

Scoliosi, un progetto di screening scolastico a Milano

“La scuola rappresenta un ambito prioritario e privilegiato in termini di prevenzione e promozione della salute – afferma Anna Maria Maestroni, Direttore Socio Sanitario dell’ASST Gaetano Pini-CTO di Milano – adottare fin da bambini corretti stili di vita e fare propri i principi della ‘buona salute’ rappresenta la migliore prevenzione delle malattie croniche e invalidanti”.

Da questi presupposti nasce il progetto “Screening nella scuola per la diagnosi della scoliosi”, promosso dell’ASST Gaetano Pini-CTO con l’Istituto Comprensivo “Cavalieri” di Milano. Gli ortopedici dell’Unità operativa complessa Patologie Vertebrali si recheranno quindi nella scuola milanese, dove verranno allestiti due spazi dedicati alle visite: ogni martedì verranno visitati gratuitamente 12 studenti di 10 e 13 anni, alla presenza di un genitore/tutore. Al termine sarà consegnato un certificato medico con l’esito della visita, indirizzato al pediatra di libera scelta, segnalato dai genitori.

La diagnosi arriva spesso in una fase avanzata della malattia

La scoliosi è la più comune patologia vertebrale ed è fortemente invalidante, se non diagnosticata in età scolare. Ne soffre il 3% della popolazione mondiale, in particolare quella femminile, in un rapporto di 1 a 4 tra uomini e donne. I casi più gravi sono comunque rari: 1 caso ogni 2.000.

“Dall’analisi della casistica trattata dall’unità operativa complessa Patologie Vertebrali dell’ASST Gaetano Pini-CTO, in attività da 50 anni, che dirigo – spiega Bernardo Misaggi, presidente della Società Italiana di Chirurgia Vertebrale e Gruppo Italiano Scoliosi – è emerso che la diagnosi arriva in una fase molto avanzata di malattia, tale da condizionare l’approccio terapeutico. Rilevare precocemente le potenziali complicanze associate alla patologia, in particolare le deformità della colonna vertebrale che necessitano di intervento chirurgico è fondamentale. Il progetto che abbiamo attivato è inoltre finalizzato alla definizione di procedure di follow-up che assicurino a ogni ragazzo di essere seguito correttamente nel tempo”.

Il trattamento: dalla ginnastica correttiva al corsetto fino alla chirurgia

L’inclinazione della colonna nella scoliosi viene misurata in gradi, secondo il metodo Cobb. “Nelle scoliosi più lievi – spiega Missaggi – ovvero quando non si superano i 15°, è indicata la ginnastica correttiva. Se la ginnastica non ferma la progressione della scoliosi (oppure l’inclinazione è superiore ai 20°) si utilizza il corsetto ortopedico in plastica, da portare durante la giornata per un numero di ore variabile. Nelle forme severe (con inclinazione tra i 40-45°), oltre al trattamento con corsetti ortopedici, all’ASST Gaetano Pini-CTO, confezioniamo anche corsetti gessati correttivi. Questo trattamento – chiarisce l’esperto – ha dimostrato un miglioramento della scoliosi e addirittura, in molti casi, scongiura un intervento chirurgico. L’obiettivo dell’uso del corsetto non è però necessariamente quello di correggere la curva, quanto piuttosto quello di arrestarne la progressione. Nelle curve più gravi, oltre i 45°-50°, può essere indicato l’intervento chirurgico correttivo: svolto in anestesia generale, consiste nel posizionamento di impianti metallici nelle vertebre che vengono poi utilizzati per correggere la curva scoliotica (artrodesi vertebrale)”.

Al termine del progetto “Screening nella scuola per la diagnosi della scoliosi”, l’ASST Gaetano Pini-CTO realizzerà un report, con i dati in forma anonima, condiviso in primis con genitori e insegnanti e che sarà a disposizione delle istituzioni interessate. Il documento fornirà un’analisi dei dati di prevalenza della scoliosi e delle deformità del dorso nella popolazione scolare maggiormente a rischio di tali patologie e rileverà il grado di aderenza al progetto da parte dei genitori e dei docenti, allo scopo di formulare proposte per sensibilizzare gli adulti sulla problematica.