Osteoporosi_osso

La drug holiday da bifosfonati riduce la BMD nelle donne in postmenopausa

L’interruzione del trattamento con bifosfonati dopo un certo periodo di tempo ovvero la cosiddetta drug holiday (DH) è associata a una riduzione dei T-score del collo del femore e della colonna lombare, nonché a una diminuzione della densità minerale ossea (BMD) tra le pazienti con osteoporosi o osteopenia. È quanto emerso da uno studio pubblicato sulla rivista “Clinical Rheumatology” da Marzieh Moradi Rizi, dell’Università di Isfahan, in Iran e colleghi.

La ricerca era motivata dal fatto che recenti evidenze hanno dimostrato che la BMD possa diminuire nuovamente durante la DH. Tuttavia, pochi studi sono stati condotti a questo proposito. Nel presente lavoro, è stata confrontata la BMD delle donne in postmenopausa durante il trattamento con bifosfonati e un anno dopo la DH.

Per lo studio, sono state selezionate 202 pazienti con osteopenia (N= 95) e osteoporosi (N= 107), trattate con alendronato per cinque anni (un reumatologo ha confermato la diagnosi di osteopenia e osteoporosi) e sottoposte a DH per un anno.

All’arruolamento, la BMD in tutte le pazienti è stata valutata mediante densitometria DXA (dual-energy X-ray absorptiometry). Dopo 1 anno di DH, la BMD è stata rivalutata, utilizzando la stessa metodica (e lo stesso strumento). L’analisi degli indici T-score del collo del femore (FN) e della colonna vertebrale lombare (LS) nei gruppi osteopenia e osteoporosi ha mostrato una riduzione dopo la DH, e la differenza era statisticamente significativa in entrambi i gruppi (p= 0,001).

Secondo le conclusioni degli autori, in generale si può affermare che la DH può ridurre i T-score a livello del collo del femore e della colonna lombare. I risultati hanno indicato una diminuzione significativa della BMD dopo il periodo di “vacanza da bifosfonati” per entrambi i gruppi di osteoporosi e osteopenia fin dai primi mesi. Inoltre, l’effetto della sospensione nei pazienti affetti da osteoporosi è stato più marcato rispetto a quanto osservato nelle pazienti con osteopenia, il che potrebbe avere implicazioni per la pianificazione dell’approccio terapeutico e anche per il suo effetto sulla salute delle ossa.