La sindrome metabolica (MetS) e le singole componenti metaboliche, come l'obesità addominale e la pressione arteriosa elevata, sono associate alla progressione radiografica dell'osteoartrosi (OA)…
Una combinazione di farmaci per la gotta non controllata
In pazienti con gotta non adeguatamente controllata, il trattamento combinato con pegloticase più metotrexato (MTX) è associato a un tasso più elevato di efficacia rispetto a pegloticase più placebo. È quanto emerso da uno studio i cui risultati sono stati presentati all’edizione 2022 dell’European Alliance of Associations for Rheumatology (EULAR), tenutosi dall’1 al 5 giugno a Copenhagen, in Danimarca, da John Botson, reumatologo di Anchorage, in Alaska, e colleghi.
Si tratta di uno studio randomizzato condotto su pazienti con gotta non controllata definita come:
- livello sierico di acido urico (sUA) di almeno 7 mg/dL;
- fallimento o intolleranza della terapia orale di abbassamento dell’urato (ULT);
- almeno uno dei seguenti elementi:
(a) 1 o più tofi;
(b) 2 o più riacutizzazioni nell’anno precedente e/o
(c) presenza di artrite gottosa cronica.
L’endpoint primario era la proporzione di pazienti rispondenti al trattamento al mese 6 (cioè con sUA inferiore a 6 mg/dL per almeno l’80% del tempo durante le settimane da 20 a 24). I criteri di esclusione includevano la controindicazione al MTX, l’uso di immunosoppressori, la carenza di glucosio-6-fosfato deidrogenasi e l’insufficienza renale (cioè una velocità di filtrazione glomerulare stimata inferiore a 40 mL/min/1,73 m2).
I partecipanti allo studio (N =152, per ,88,8% uomini) sono stati randomizzati in rapporto 2:1 a ricevere MTX orale (15 mg/settimana) o placebo. Dopo un run-in di quattro settimane con MTX e placebo, il giorno 1 è stato iniziato il trattamento con pegloticase (infusioni bisettimanali di 8 mg). In entrambi i casi il trattamento era di 52 settimane.
Complessivamente, 100 partecipanti hanno ricevuto pegloticase più MTX e 52 partecipanti hanno ricevuto pegloticase più placebo. Quattro dei pazienti del braccio MTX e tre dei partecipanti del braccio placebo hanno interrotto il trattamento prima di ricevere la dose iniziale di pegloticase. Inoltre, 26 dei partecipanti trattati con MTX più pegloticase e 30 di quelli trattati con MTX più placebo hanno interrotto il trattamento alla settimana 24 o prima.
L’endpoint primario è stato raggiunto dal 71,0% dei pazienti nel braccio pegloticase più MTX rispetto al 38,5% nel gruppo pegloticase più placebo (p <0,0001). Durante le 24 settimane iniziali di trattamento, l’81,3% dei partecipanti al gruppo pegloticase più MTX contro il 95,9% di quelli del gruppo pegloticase più placebo ha manifestato almeno un evento avverso; la riacutizzazione della gotta è stata riportata nel 66,7% dei pazienti trattati con pegloticase più MTX rispetto al 69,4% di quelli trattati con pegloticase più placebo. Le reazioni all’infusione sono state più comuni tra i pazienti del gruppo pegloticase più placebo rispetto a quelli del gruppo pegloticase più MTX (rispettivamente 30,6% vs. 3,1% e anafilassi nell’1,0%).