Dentista

Osteoartrosi, trovata un’associazione con la parodontite grave

Si ipotizza un ruolo dell’infiammazione del cavo orale

Secondo i risultati di uno studio pubblicato sulla rivista “Arthritis Care & Research” da Hyoung‐Sik Kim dell’Università Yonsei di Seul, in Corea del Sud, la parodontite di grado severo è significativamente associata all’osteoartrosi in soggetti di mezza età e più anziani con diabete di tipo 2. Questi risultati, secondo gli autori, potrebbero implicare che l’infiammazione della cavità orale nei pazienti con parodontite, in particolare tra quelli diabetici, potrebbe essere parzialmente coinvolta nella patogenesi dell’osteoartrosi.

La conclusione emerge da un’analisi dei dati ottenuti tra il 2008 e il 2015 nell’ambito del Korean National Health and Nutrition Examination (KNHANES).  Ai partecipanti è stato chiesto di rispondere a un questionario particolareggiato sullo stato di salute, sul comportamento igienico-sanitario e sulla nutrizione. La parodontite è stata valutata utilizzando il sistema di punteggio del Community Periodontal Index (CPI); i punteggi CPI andavano da 1 a 4, con punteggi da 1 a 3 che indicavano una parodontite non grave e il punteggio 4 che denotavano una parodontite grave in uno o più siti. L’osteoartrosi è stata definita sulla base del punteggio sulla scala Kellgren-Lawrence di 2 o più su immagini radiografiche dell’area dell’anca o del ginocchio, e del livello di dolore articolare.

Nell’analisi attuale sono stati inclusi un totale di 3527 partecipanti (di età uguale o maggiore di 50 anni). Dopo aggiustamento per sesso, età, indice di massa corporea, consumo di alcol, stato di fumo, livello di istruzione, livello di esercizio fisico, reddito familiare, presenza di ipertensione, e igiene dei denti, si è scoperto che i soggetti con diabete di tipo 2 avevano più probabilità di avere osteoartrosi, proporzionalmente all’aumento della gravità della parodontite, con odds ratio di 1,23 per la parodontite non grave, e 3,01 per quella severa. Questa associazione positiva non è stata osservata invece tra gli individui senza diabete, dopo aggiustamento per le stesse variabili.