I dati su fallimenti e complicanze supportano l’esecuzione dell’intervento

Le evidenze supportano l’esecuzione dell’artroplastica totale del gomito (TEA) nei pazienti con artrite reumatoide allo stadio terminale. Lo si può evincere da una metanalisi pubblicata sulla rivista “Bone & Joint Journal” da Te-Feng Chou della National Yang-Ming University a Taipei, Taiwan e colleghi. L’interesse dello studio era legato al fatto che, pur essendo la TEA comunemente eseguita in pazienti con artrite allo stadio terminale, la sopravvivenza dell’impianto è spesso inferiore a quella osservata in altre articolazioni principali. Gli autori hanno quindi esaminato i dati disponibili in letteratura cercando d’identificare in particolare i fattori di rischio per esiti insoddisfacenti di questo intervento, utilizzando come outcome primario il fallimento dell’impianto e come outcome secondari i tassi di complicanze e i relativi fattori di rischio, le misurazioni del range di movimento (ROM) e il Mayo Elbow Performance Score (MEPS).

Sono stati considerati 38 studi, per complessivi 2118 pazienti, per l’80,5% donne; l’età media era di 61,0 anni (intervallo: 42,6-67,0); la durata media del follow-up era di 80,9 mesi. Il tasso medio di fallimento dell’impianto è risultato del 16,1%.

Nei modelli di regressione lineare multivariata, l’età più giovane (P =0,034) e la tipologia di protesi  senza cerniera (p =0,010) erano associate a un rischio maggiore di fallimento. La causa più comune di fallimento è stata la mobilizzazione asettica osservata nel 9,5% delle TEA; i principali fattori di rischio per questa complicanza erano il sesso femminile (p = 0,047) e la tipologia di protesi senza cerniera (p =0,003).

Il tasso di complicanze è stato del 24,5%. Le complicanze perioperatorie più comuni sono state: neuropatia ulnare (8,5%), problemi di guarigione delle ferite (7,6%), infezione profonda (5,5%), frattura (5,2%) e rottura del tricipite (3,2%).

Complessivamente, 24 studi hanno utilizzato misurazioni di ROM. I ROM medi post-operatori per flessione, estensione, pronazione e supinazione sono stati, rispettivamente: 131,5°; 29,3°; 74,0°; 72,5°. Diciotto studi hanno riportato punteggi MEPS postoperatori, il cui valore medio è risultato di 89,3 su 100, suggerendo una buona o eccellente funzionalità del gomito.