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L’ipogonadismo come fattore di rischio per fratture da fragilità
Il risultato è emerso in in uomini e donne con esposizione cronica ai glucocorticoidi
L’ipogonadismo è il principale fattore di rischio per le fratture da fragilità in uomini e donne con esposizione cronica ai glucocorticoidi (GC), secondo i risultati di uno studio pubblicato su “RMD Open” da Helena Florez e colleghi dell Hospital Clínic de Barcelona, in Spagna.
In questo studio trasversale, i ricercatori hanno arruolato pazienti adulti che ricevevano un trattamento con GC cronico per una malattia reumatologica autoimmune, definito come la somministrazione di almeno 5 mg al giorno di prednisone o equivalente per più di tre mesi.
La coorte di studio comprendeva 127 pazienti (età media: 61,5±17,9 anni; durata media del trattamento con GC: 47,7±68,9 mesi), di cui 80 (63%) erano donne. Complessivamente, 36 pazienti (28%) presentavano una frattura da fragilità e 21 (17%) una frattura vertebrale. Rispetto ai pazienti senza frattura vertebrale, quelli con frattura vertebrale avevano un’età media maggiore (68,0±12,8 vs. 60,1±18,6 anni) e più frequentemente ricevevano boli di GC (57,1% vs. 29,5%). Tutte le donne con frattura vertebrale erano in postmenopausa, e circa il 60% degli uomini con frattura vertebrale aveva bassi livelli di testosterone (<250 ng/dL). Gli uomini ipogonadici avevano anche fratture più fragili rispetto a quelli con livelli di testosterone normali (≥250 ng/dL; 50% vs. 14%, rispettivamente).
Le analisi multivariate hanno mostrato che i principali fattori di rischio per le fratture vertebrali erano l’ipogonadismo (odds ratio [OR]: 12,38) e l’aver assunti boli di GC (OR: 3,45). I principali fattori di rischio per qualsiasi frattura di fragilità erano l’ipogonadismo (OR: 7,03) e un punteggio FRAX maggiore di 20 per le fratture osteoporotiche maggiori (OR: 7,08). Le analisi sono state aggiustate per età, indice di massa corporea, proteina C reattiva e sesso.
Nel complesso, l’ipogonadismo è risultato dunque un fattore di rischio significativo per qualsiasi frattura da fragilità in uomini e donne con esposizione cronica a GC. Anche l’assunzione di boli di GC ha aumentato in modo sostanziale il rischio di fratture vertebrali.