Il dolore rimane un problema serio per molti bambini affetti da artrite idiopatica giovanile (JIA). Per comprendere meglio l’interferenza del dolore nei bambini con…
Individuare la sindrome di attivazione dei macrofagi nella JIA
I livelli plasmatici di ADA2 possono rappresentare un nuovo biomarker
I livelli plasmatici di adenosina deaminasi 2 (ADA2) possono essere usati come nuovi biomarcatori della sindrome da attivazione dei macrofagi (MAS) nei pazienti con artrite idiopatica giovanile (JIA). È quanto emerge da una ricerca pubblicata sugli Annals of the Rheumatic Diseases da Pui Lee, dell’Harvard Medical School di Boston, nel Massachusetts, e colleghi.
I ricercatori hanno cercato di valutare il ruolo e la funzione dell’ADA2 come nuovo biomarcatore della sindrome di attivazione dei macrofagi, considerando le caratteristiche cliniche sovrapposte tra la sindrome di attivazione dei macrofagi e la JIA sistemica attiva. Inizialmente, hanno stabilito un intervallo di riferimento per l’attività del plasmatica dell’ADA2 usando campioni di 324 individui sani (174 bambini e 150 adulti). Hanno poi confrontato questi valori con quelli di 173 bambini con malattie infiammatorie e immuno-mediate, tra cui AIG sistemica e non sistemica, malattia di Kawasaki, lupus eritematoso sistemico pediatrico e dermatomiosite giovanile.
Dall’analisi dei dati, è emerso che l’aumento di ADA2 oltre il limite superiore dell’intervallo di normalità nei bambini era in gran parte limitato alla JIA con sindrome dei macrofagi concomitante. L’attività di ADA2 è risultata fortemente correlata con i biomarcatori di MAS tra cui ferritina, interleuchina (IL)-18 e la chemochina CXCL9 inducibile dall’interferone gamma, ma ha mostrato una minima associazione con i marker infiammatori della proteina C reattiva e con la velocità di sedimentazione degli eritrociti.
Secondo le conclusioni degli autori, questi risultati dimostrano complessivamente l’utilità dell’attività plasmatica di ADA2 come biomarcatore di MAS e forniscono ulteriore supporto all’ipotesi di un ruolo chiave dell’attivazione dei macrofagi in questa condizione.