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Humanitas, innovativo intervento con protesi di ginocchio stampata in 3D
Una protesi di ginocchio realizzata “su misura” con una stampante 3D, con l’impiego di intelligenza artificiale e applicata con l’assistenza di software specializzati.
Questo, in sintesi, l’intervento innovativo realizzato all’ospedale Humanitas di Milano dall’équipe del professor Maurilio Marcacci, responsabile del Centro per la ricostruzione articolare del ginocchio di Humanitas e docente di Humanitas University.
I chirurghi del Centro in collaborazione con la start-up italiana Rejoint, hanno ideato una nuova procedura e stampato in 3D una protesi totale di ginocchio in lega di cromo cobalto. La protesi è stata applicata su un paziente che dopo una valutazione del quadro clinico e radiologico si è dimostrato non adatto all’utilizzo di protesi tradizionali e di misure standard.
Attraverso Tac e risonanza magnetica sono state rilevate le caratteristiche e i parametri anatomici del paziente, sulla base delle quali è stata disegnata la più corretta geometria, e in seguito è stata realizzata la protesi attraverso la stampa 3D, ricostruita fedelmente sulle dimensioni specifiche del suo ginocchio. Inoltre, attraverso una visione computerizzata in 3D e un sistema intelligente di algoritmi è stato effettuato un planning preoperatorio interattivo, fondamentale per facilitare il posizionamento e la definizione della corretta dimensione della protesi.
“Gli ultimi sviluppi della medicina rendono la personalizzazione delle cure un’opzione sempre più realistica e concreta. – spiega Marcacci – L’ortopedia non fa eccezione, con studi che vanno dallo sviluppo di protesi con materiali sempre più innovativi e su misura per il paziente, fino all’utilizzo di cellule staminali che aiutano la rigenerazione dei tessuti e della cartilagine. Questo intervento è la conclusione di un progetto di ricerca che apre le porte ad interessanti opzioni terapeutiche a beneficio dei pazienti e che speriamo possa stimolare il lavoro di tutti i professionisti nel campo della scienza e della medicina per trovare applicazioni cliniche sempre più innovative”.