I pazienti con artrite reumatoide possono andare incontro a carenze nutrizionali, legate alla convivenza con il dolore cronico. Come spiega la professoressa Francesca Ingegnoli, Reumatologa dell’ASST Gaetano Pini CTO di Milano:
i pazienti con artrite reumatoide affrontano ogni giorno difficoltà che vanno oltre i sintomi articolari: l’affaticamento, la perdita di appetito e le limitazioni fisiche rendono complesso mantenere un’alimentazione adeguata, aggravando condizioni già compromesse dal punto di vista metabolico.”
Il deficit nutrizionale inoltre sembra avere un legame anche con l’attività di malattia, in particolare è stato riportato che gli acidi grassi, svolgono un ruolo nell’artrite reumatoide (AR).
Lo studio Mikara
Allo scopo di indagare l’effetto dell’integrazione di trigliceridi a catena media (MCT) con e senza fibre nella dieta quotidiana sull’attività di malattia uno studio, da poco pubblicato sulla rivista Nutrients, ha verificato gli effetti di una combinazione nutrizionale (Mikara, Dr Schaer) a base di MCT e fibre solubili e insolubili in pazienti con AR.
Una coorte di 61 pazienti con AR in trattamento farmacologico stabile ha ricevuto due volte al giorno una formulazione contenente 30 g/die di MCT per 8 settimane, seguito da un secondo regime bigiornaliero di combinazione di MCT (30 g/die) e fibre (30 g/die) per ulteriori 8 settimane. Sono stati poi messi a confronto con un gruppo di controllo che ha ricevuto una formulazione contenente trigliceridi a catena lunga (LCT) al posto degli MCT.
I risultati preliminari hanno mostrato una significativa riduzione sull’attività di malattia, misurata con SDAI (Simplified Disease Activity Index) dal basale alla settimana 16 nel gruppo della supplementazione e un aumento significativo dei livelli di β-idrossibutirrato (BHB), mentre non è stato osservato alcun miglioramento del punteggio SDAI nel gruppo di controllo.
– “Lo studio Mikara – commenta la prof.ssa Ingegnoli suggerisce che un supporto nutrizionale mirato, basato su MCT e fibre, può rappresentare un complemento utile alla terapia farmacologica, contribuendo in modo integrato a migliorare il quadro clinico generale.”