polmonite

Sclerodermia, differenze di genere negli esiti di malattia polmonare interstiziale

La malattia polmonare interstiziale (ILD) associata a sclerosi sistemica ha un decorso meno favorevole tra gli uomini che tra le donne. È quanto emerge da due studi randomizzati e controllati, denominati Scleroderma Lung Study (SLS) I e SLS II secondo un’analisi post-hoc pubblicata su “Lancet Rheumathology” da Elizabeth R Volkmann, dell’Università della California a Los Angeles e colleghi.

L’obiettivo primario era di esplorare una possibile differenza di genere sull’andamento della capacità vitale forzata (FVC) percentuale prevista durante e dopo il trattamento attivo nei 24 mesi di studio. In SLS I, 158 partecipanti (111 donne, 47 uomini) sono stati randomizzati a ricevere ciclofosfamide orale (ciclofosfamide; ≤2 mg/kg al giorno) o placebo; in SLS II, 142 partecipanti (105 donne, 37 uomini) sono stati assegnati in modo casuale a ricevere micofenolato mofetile orale (1500 mg due volte al giorno) o ciclofosfamide orale (≤2 mg/kg al giorno). Gli outcome secondari erano i cambiamenti nella fibrosi radiografica e il tempo alla morte e all’insufficienza respiratoria.

I livelli basali di biomarcatori implicati nella patobiologia della ILD associata alla sclerosi sistemica sono stati misurati nel liquido di lavaggio broncoalveolare in SLS I.
Nel gruppo placebo SLS I, il tasso di declino della FVC percentuale prevista da 3 mesi a 12 mesi era maggiore negli uomini che nelle donne, ma la differenza non era significativa (effetto stimato: -0,29; IC al 95%: da -0,67 a 0,10;  p =0,14). In SLS II, il tasso di declino della FVC percentuale prevista da 3 mesi a 12 mesi è risultato significativamente peggiore negli uomini trattati con ciclofosfamide (effetto stimato -0,72; IC al 95%: da -1,14 a -0,31; p= 0,00060) o micofenolato mofetile (effetto stimato: -0,34; IC al 95%: da -0,58 a -0,10; p =0,0051) rispetto alle donne. Una percentuale maggiore di uomini ha avuto un calo della FVC percentuale prevista del 10% o più rispetto alle donne per i gruppi di trattamento attivo di SLS I e SLS II e per il gruppo placebo di SLS I.

In SLS II, gli uomini hanno avuto esiti radiografici peggiori a due anni rispetto alle donne, anche dopo aver aggiustato per la gravità della malattia al basale e l’assegnazione del braccio di trattamento. La sopravvivenza a lungo termine era peggiore negli uomini in SLS I (log-rank test p= 0,080) e SLS II (log-rank test p= 0,030).

In SLS II, il sesso maschile era indipendentemente associato a un aumento della mortalità (hazard ratio: 2,42; IC al 95%: da 1,16 a 5,04; p =0,018). Nel liquido di lavaggio broncoalveolare, gli uomini presentavano maggiori concentrazioni di mediatori pro-fibrotici (per esempio, metalloproteinasi di matrice-13 e inibitore tissutale della metallopeptidasi 1), mentre le donne presentavano maggiori mediatori pro-infiammatori (per esempio, IL-12, IL-7 e fattore stimolante le colonie di granulociti).