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Esiti dell’infarto peggiori nelle malattie infiammatorie reumatiche immunomediate

Tra i soggetti con infarto miocardico (IM), la compresenza di malattie infiammatorie immuno-mediate (IMID) reumatiche è associata a un aumentato rischio di mortalità, scompenso cardiaco e recidiva di IM con la necessità di reintervento coronarico. È quanto emerso da uno studio pubblicato sul “Journal of the American Heart Association” da Heba Wassif della Cleveland Clinic, negli Stati Uniti.

Gli autori hanno esaminato la prognosi a lungo termine delle sindromi coronariche acute tra i beneficiari del programma sanitario Medicare ricoverati con una diagnosi primaria di IM dal 2014 al 2019. In un’analisi con abbinamento per propensity score in rapporto uno a tre, sono stati confrontati gli esiti dei pazienti con e senza IMID reumatiche, ricoverati per IM. Complessivamente, sono stati inclusi nell’analisi 1.654.862 pazienti, il 3,6% dei quali aveva IMID reumatiche. Dalla statistica è emerso che i pazienti con IMID reumatiche avevano maggiori probabilità di essere più giovani, di essere donne e di presentarsi con un IM senza elevazione del tratto ST. Oltre a ciò, avevano anche meno probabilità di sottoporsi ad angiografia coronarica, intervento coronarico percutaneo o innesto di bypass aorto-coronarico.

Dopo abbinamento per propensity score, a un follow-up mediano di 24 mesi, il rischio di mortalità (hazard ratio [HR] aggiustato: 1,15; IC al 95%: 1,14-1,17), scompenso cardiaco (HR: 1,12 IC al 95%: 1,09-1,14), recidiva di IM (HR: 1,08; IC al 95%: 1,06-1,11), e reintervento coronarico (HR: 1,06; IC al 95%: 1,06-1,11) sono risultati più elevati nei pazienti con IMID reumatiche rispetto a quelli senza.