Roberto Caporali ordinario di Reumatologia all'Università di Milano partendo dei bisogni clinici attualmente insoddisfatti parla delle nuove opportunità di trattamento nelle spondiloartriti

Fattori di rischio per Covid nei soggetti con LES
Nei soggetti con lupus eritematoso sistemico (LES), gli esiti più gravi di COVID-19 sono in gran parte dovuti a fattori demografici, comorbilità e LES non trattato o attivo. È quanto emerso da una ricerca pubblicata sugli “Annals of the Rheumatic Diseases” condotta da Manuel Francisco Ugarte-Gil, dell’Universidad Cientifica del Sur a Lima, in Perù, e colleghi di un’ampia collaborazione internazionale. Inoltre, esiti più gravi sono risultati associati all’uso di glucocorticoidi.
Gli autori hanno considerato soggetti con LES e COVID-19 i cui dati sono stati raccolti nel registro COVID-19 Global Rheumatology Alliance da marzo 2020 a giugno 2021. Hanno poi utilizzato un modello di regressione logistica ordinale multivariabile per valutare la relazione tra la gravità di COVID-19 e le caratteristiche demografiche, le comorbidità, i farmaci e l’attività della malattia. A seconda degli esiti, i pazienti sono stati suddivisi tra: (1) non ricoverati, (2) ricoverati senza ossigenazione, (3) ricoverati con qualsiasi ventilazione o ossigenazione e (4) morte.
Sono state incluse un totale di 1606 persone con LES. Nel modello multivariabile, l’età più avanzata (odds ratio [OR]: 1,03), il sesso maschile (OR: 1,50), la dose di prednisone (1-5 mg/giorno, OR: 1,86; 6-9 mg/giorno, OR: 2,47; ≥10 mg/giorno OR: 1,95), nessun trattamento attuale (OR: 1,80), comorbilità (per esempio, malattia renale, OR: 3,51; malattia cardiovascolare/ipertensione, OR: 1,69) e moderata o elevata attività della malattia del LES (rispetto alla remissione; 1,61 e 3,94, rispettivamente) erano associati a esiti più gravi. Nei modelli aggiustati per età e sesso, micofenolato, rituximab e ciclofosfamide erano associati a esiti peggiori rispetto all’idrossiclorochina; gli esiti erano più favorevoli con metotrexato e belimumab.