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Livelli sierici di catene leggere libere e sindecano-1 in pazienti con AR e LES

Le malattie reumatiche autoimmuni sistemiche (SARD) sono caratterizzate da infiammazione cronica. È per questo che la disponibilità di biomarcatori è fondamentale per la diagnosi, il monitoraggio della progressione della malattia e la valutazione delle risposte terapeutiche. Sulla rivista “Rheumatology”, Valeria Carnazzo, dell’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina e colleghi valutano l’utilità del Syndecan-1 (SDC-1) sierico come biomarcatore per queste condizioni e la sua relazione con i livelli di catena leggera libera (FLC).

Si tratta di un’analisi retrospettiva sui sieri di 60 pazienti con artrite reumatoide (AR) e di 60 con lupus eritematoso sistemico (LES), insieme a 50 donatori sani (HD). Le FLC Κ- e λ- sono state determinate mediante saggio turbidimetrico, mentre i livelli di SDC-1 mediante ELISA.

Dai dati è emerso che i livelli di DSC-1, κ-FLC e λ-FLC erano significativamente aumentati nei pazienti con RA e LES rispetto a quelli con HD (p<0,001), mentre non sono state osservate differenze significative nel rapporto κ/λ tra i gruppi (p= 0,4). È stata identificata anche una differenza significativa nell’età dei soggetti. Tuttavia, l’analisi di regressione multivariata ha indicato che l’AR e il LES sono significativamente associati ai livelli di questi marcatori, con un confondimento minimo da parte dell’età. È stata osservata una correlazione significativa tra i marcatori FLC separatamente in tutti i gruppi. Al contrario, non è stata rilevata alcuna correlazione tra SDC-1 e FLC, né tra questi marcatori e l’età o gli indici di attività della malattia.

gli elevati livelli sierici di FLC e SDC-1 nei pazienti con RA e LES rispetto a quelli con HD – si legge nelle conclusioni dell’articolo – sottolineano il loro potenziale come biomarcatori di SARD. I risultati suggeriscono anche un’attivazione sostenuta delle plasmacellule, a sostegno del ruolo multiforme della DSC-1 nella patogenesi dei SARD.”