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La solitudine nei pazienti con artriti infiammatorie
In un articolo pubblicato sulla rivista “Rheumatology” Sofie Bech Vestergaard dell’Ospedale universitario di Aarhus, in Danimarca, e colleghi la solitudine è risultata altamente prevalente nei soggetti con artriti infiammatorie e associata all’attività e all’impatto della malattia. Pertanto, la solitudine è un obiettivo importante per futuri interventi di salute mentale in soggetti con queste condizioni.
Si tratta di uno studio trasversale condotto sui dati socio-demografici, sullo stato di salute mentale e sui contatti sociali di 12.713 pazienti con artrite reumatoide (RA), artrite psoriasica (PsA) e spondiloartrite assiale (axSpA). I dati sono stati collegati al registro reumatologico DANBIO e al registro nazionale dei pazienti. La solitudine è stata misurata chiedendo: “Sei mai solo, anche se preferiresti essere insieme ad altri?”. L’associazione con l’attività di malattia e l’impatto della malattia (Patient Global Assessment, dolore, fatica, funzione fisica) è stata stimata utilizzando la regressione logistica multivariata (età, sesso, stato di convivenza, livello di istruzione, stato di salute mentale-depressione, ansia- e comorbilità).
Circa un terzo dei pazienti ha riferito di soffrire di solitudine. La prevalenza era più bassa nei pazienti con RA (31,6%; IC al 95%: 30,5-32,6) rispetto a PsA (36,0; IC al 95%: 34,0-38,0) e axSpA (36,3; IC al 95%: 34,1-38,4, rispettivamente). La percentuale era più alta tra i pazienti con axSpA che riferivano alti livelli di depressione (66,2%; IC al 95%: 60,0-72,8).
È stata osservata un’associazione positiva tra solitudine e attività della malattia. Per quanto riguarda l’impatto della malattia, le stime di prevalenza erano comprese tra il 40 e il 60% quando i pazienti presentavano alti livelli di dolore, affaticamento, bassi livelli di funzionalità fisica e un’alta valutazione globale del paziente.