Si è svolto recentemente a Padova il Congresso "SpA & Sport" in cui il tema delle spondiloartriti è stato affrontato sia sotto il profilo…
Artrite reumatoide, un’elevata attività di malattia è legata a un maggior rischio di disfunzione renale
L’aumento dell’attività di malattia dell’artrite reumatoide (AR) è legato a un più rapido declino della velocità di filtrazione glomerulare stimata (eGFR) e a un rischio più elevato di disfunzione renale significativa. È quanto si legge nelle conclusioni di un articolo apparso sugli “Annals of the Rheumatic Diseases” a prima firma di Sho Fukui, della Brigham and Women’s Hospital and Harvard Medical School a Boston, negli Stati Uniti.
Gli autori hanno analizzato un registro prospettico multicentrico statunitense dal 2001 al 2022. L’esposizione era costituita dalle categorie del Clinical Disease Activity Index (TA-CDAI) aggiornate e mediate nel tempo a partire dall’arruolamento nello studio. L’esito primario era la variazione longitudinale della velocità di filtrazione glomerulare stimata (eGFR). Gli esiti secondari includevano l’evoluzione dello stadio G3a della CKD (eGFR<60 mL/min/1,73 m2) e dello stadio G3b (eGFR <45 mL/min/1,73 m2). I risultati sono stati aggiustati per le covariate rilevanti fisse e variabili nel tempo.
Nell’analisi finale, 31.129 pazienti (età mediana di 58,0 anni, 76,3% di sesso femminile, con eGFR mediano di 90,7 mL/min/1,73 m2) hanno contribuito con 234.973 visite e 146.778 anni-persona di follow-up.
Il modello lineare multivariabile a effetto misto ha mostrato un declino medio annuo dell’eGFR durante il follow-up nel gruppo TA-CDAI-remissione di -0,83 mL/min/1,73 m2 e un declino annuo aggiuntivo stimato di -0,09 (IC al 95%: da -0,15 a -0,03) nei pazienti con attività di malattia bassa, -0,17 (IC al 95%: da -0,23 a -0,10) in quelli con attività moderata e -0,18 (IC al 95%: da -0,27 a -0,08) mL/min/1,73 m2 in quelli con attività elevata.
Rispetto alla remissione TA-CDAI, gli HR aggiustati per lo stadio G3a della CKD durante il follow-up sono stati 1,15 (IC al 95%: da 1,01 a 1,30) nei pazienti con bassa attività di malattia, 1,22 (IC al 95%: da 1,06 a 1,40) in quelli con attività moderata e 1,27 (IC al 95%: da 1,05 a 1,52) nei pazienti con attività elevata; per lo stadio G3b della CKD, 1,22 (IC al 95%: da 0,84 a 1,76) nei pazienti con bassa attività di malattia, 1,66 (da 1,12 a 2,45) in quelli con attività moderata e 1,93 (da 1,16 a 3,20) in quelli con attività elevata.