tomografia

Un ausilio per valutare il rischio cardiovascolare nell’AR

Uno studio dimostra l’utilità del Coronary Calcium Score

Nei pazienti di sesso femminile con artrite reumatoide (AR) la valutazione del rischio cardiovascolare può essere effettuata con il Coronary Calcium Score (CCS). Lo sostengono Miguel Bernardes e colleghi dell’Università di Porto, in Portogallo, sulla base dei risultati di uno studio riportati sull’“International Journal of Rheumatic Disease”.

Gli autori hanno valutato il punteggio CCS, mediante tomografia computerizzata, in 60 donne con artrite reumatoide di età media di 53,6 anni con una storia di malattia media di 14,7 anni, per determinare la sua possibile correlazione con parametri di laboratorio, di imaging e clinici della malattia.

Dall’analisi statistica è emerso che i punteggi di CCS maggiori di 10 erano significativamente associati a un gran numero di fattori di rischio cardiovascolare: età (odds ratio [OR]: 1,120); indice di massa corporea≥25 kg/m² (OR:0,27); colesterolo HDL (OR: 0,01); rapporto colesterolo LDL/colesterolo HDL (OR: 2,08); livelli di apolipoproteina A1 (ApoA1, OR: 0,965); rapporto apolipoproteina B (ApoB)/ApoA1 (OR: 59,83); livelli di omocisteina (OR: 1,29); diabete (OR: 10,40).

Un’ulteriore correlazione è emersa con i parametri di malattia reumatica: proteina C-reattiva (OR: 1,04); punteggio di attività di malattia DAS (4v) (OR: 1,90); DAS28 (4v; CRP) (OR: 1,70); DAS (3v): (OR: 1,95); DAS28 (3v) (OR: 1,696); Health Assessment Questionnaire (OR: 3,3); punteggio di erosione (OR: 1,015); punteggio totale Sharp/van der Heijde modificato (OR: 1,01); osteoprotegerina (OR: 1,505) e osteoporosi (OR: 6,628).

Dopo aggiustamento per età e per BMI, sono rimaste associazioni significative per ApoA1, rapporto ApoB/ApoA1, omocisteina, CRP, DAS (4v), DAS (4v; CRP), DAS (3v) e DAS (3v; CRP).

“Il nostro lavoro – concludono gli autori – rafforza l’ipotesi che nell’artrite reumatoide, la CCS possa essere uno strumento utile nella valutazione del rischio cardiovascolare, in particolare nei pazienti con controllo più scarso con determinati profili di lipoproteine”.