La depressione è una condizione comune tra le persone che devono convivere con un dolore cronico. Lo conferma un'indagine condotta da Censuswide e commissionata…
Prognosi del dolore neuropatico alle gambe associato a lombosciatalgia
Il dolore neuropatico alle gambe associato a lombosciatalgia non è sempre persistente: è quanto si apprende da un articolo apparso sul “Journal of Pain” a prima firma di Sarah A. Harrisson dell’Università di Keele, nel Regno Unito. Questo studio prospettico di coorte analizza la prognosi dei pazienti con dolore neuropatico alle gambe correlato a lombosciatalgia, afferiti ai servizi di cure primarie del Regno Unito.
I dati di 511 pazienti sono stati raccolti utilizzando esami clinici standardizzati al basale (compresi i risultati della risonanza magnetica) e questionari somministrati al basale, a 4 mesi, 12 mesi e tre anni. I casi di possibile dolore neuropatico (NP) persistente sono stati identificati in base alla diagnosi clinica di sciatalgia, o alla versione auto-riportata del Leeds Assessment for Neurological symptoms and signs (s-LANSS).
Utilizzando modelli a effetti misti, gli autori hanno confrontato l’intensità del dolore (il più alto tra il dolore medio alle gambe o alla schiena; da 0 a 10 sulla Numerical Rating Scale) a tre anni tra soggetti con NP persistente e non persistente in base a diagnosi clinica o s-LANSS. Con lo strumento della regressione logistica, hanno poi esaminato le associazioni tra potenziali fattori prognostici e NP persistente a quattro mesi in base alle due definizioni di NP.
A quattro mesi, utilizzando entrambe le definizioni, è emerso che circa il 4% dei pazienti presentava NP persistente. Inoltre, l’intensità media del dolore era più alta per i pazienti con NP persistente in tutti i punti del follow-up rispetto a quelli senza. Infine, solo l’autoefficacia nei riguardi del dolore era significativamente associata a NP persistente (s-LANSS: OR 0,98; sciatalgia: 0,98), ma non prediceva i casi di NP persistente in nessuno dei due modelli a multivariabili.
Dai dati raccolti, in conclusione, il dolore neuropatico alle gambe correlato alla lombosciatalgia nei pazienti che si rivolgono alle cure primarie non è sempre persistente. Inoltre, i soggetti coinvolti nello studio che avevano dolore neuropatico persistente hanno avuto esiti peggiori rispetto a quelli senza dolore. Né l’intensità del dolore alla gamba, né l’autoefficacia del dolore, né i risultati della risonanza magnetica erano predittivi dei casi di dolore neuropatico persistente in questa popolazione di pazienti.