Secondo quanto riferito su Arthritis Research & Therapy da Xiaomei Leng, del Peking Union Medical College Hospital a Beijing, in Cina, e colleghi, il…
EULAR 2023, sono possibili target terapeutici più elevati per PsA e axSpA?
Nel corso dell’European Congress of Rheumatology (EULAR 2023) si è svolto il Simposio satellite: “The time is NOW! Aiming for higher treatment targets in PsA and axSpA”, promosso da UCB, in cui si è discusso dei vantaggi per il paziente che possono venire dal raggiungimento di obiettivi terapeutici più elevati e dall’utilizzo di misure oggettive di infiammazione nell’artrite psoriasica (PsA) e nella spondiloartrite assiale (axSpA).
Francesco Ciccia, professore ordinario di reumatologia all’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, che ha moderato il simposio, ha spiegato che sono molti i pazienti che non ottengono risposte soddisfacenti alla terapia, circa il 40% non risponde bene al primo farmaco biologico e per una percentuale analoga di pazienti la terapia tende a perdere efficacia nel corso del trattamento e spiega quali possono essere i fattori che determinano queste risposte insufficienti.
Tra i limiti dei trattamenti al momento disponibili c’è l’assenza di biomarcatori specifici che possano indirizzare meglio la terapia iniziale e le limitazioni all’applicazione delle linee guida di trattamento, spesso applicate in maniera restrittiva per motivi economici.
Anche le misure di efficacia dei trattamenti sono spesso sottoutilizzate nella pratica clinica, per manacanza di tempo o carenze nell’organizzazione dell’assistenza.
Tra le novità che si annunciano per la cura di PsA e axSpA c’è un farmaco attualmente utilizzato in dermatologia. Si tratta di un inibitore di due citochine coinvolte nell’infiammazione (IL-17A e IL-17F), che potrebbe offrire un’alternativa terapeutica ai pazienti che non rispondono in modo soddisfacente ai trattamenti attualmente disponibili.