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Malattia cardiovascolare aterosclerotica dopo diagnosi di miopatia infiammatoria idiopatica

I pazienti affetti da miopatie infiammatorie idiopatiche (IIM), in particolare polimiosite (PM), mostrano un’alta prevalenza di malattie cardiovascolari aterosclerotiche (ASCVD), secondo i risultati di uno studio pubblicato su “Clinical Rheumatology”.

Astia Allenzara, dell’Università della North Carolina a Chapel Hill, e colleghi hanno condotto un’analisi retrospettiva di una coorte di pazienti identificati in base al codice di classificazione internazionale delle malattie (ICD) all’interno del database internazionale di dati clinici TriNetX. I pazienti sono stati identificati mediante l’inserimento di due codici ICD separati da almeno 6 mesi, in base al loro primo codice di diagnosi; l’ASCVD è stato definito come primo codice ICD per infarto miocardico, ictus ischemico, attacco ischemico transitorio o arteriopatia periferica. La regressione dei rischi proporzionali di Cox ha modellato il tempo trascorso dal primo codice ICD IIM all’evento ASCVD.

Sono stati identificati 35.554 pazienti, con un’età media al primo codice ICD di 54 anni e il 26,1% di sesso maschile. La comorbilità più comune per tutti i gruppi, ad eccezione della dermatomiosite (DM), era l’iperlipidemia (39,9%), anche se il 79,2% dei pazienti non assumeva farmaci ipocolesterolemizzanti. L’ASCVD si è verificata nel 30,4% dei pazienti con PM, nel 24,3% dei pazienti con DM e nello 0,9% dei pazienti con DM giovanile. I pazienti con PM avevano un tempo mediano all’evento di 9,7 anni (IC al 95%: 9,1-10,7) e 14,3 anni (IC al 95% 12,6-14,8) per la DM.

Questo studio dimostra che l’ASCVD è una comorbilità che si manifesta dopo una mediana di 12,5 anni (IC al 95%: 11,9-13,6) nei pazienti con miopatie infiammatorie idiopatiche.