spondilite

Il trattamento della fatigue nella spondiloartrite assiale

Nei pazienti con spondiloartrite assiale (axSpA) l’affaticamento è una condizione frequente e difficile da trattare. Questa revisione sistematica, pubblicata su “Rheumatology” a prima firma di Clémentine Delcourt della Clinica ospedaliero-universitaria (CHU) di Besançon, in Francia, mirava a valutare gli effetti del trattamento dell’axSpA sulla fatica.

Nella revisione, sono stati inclusi studi interventistici controllati, studi di coorte condotti su pazienti con axSpA che rispondevano ai criteri ASAS 2009 e che misuravano la fatica tra le 12 e le 156 settimane di trattamento.

È stata eseguita una metanalisi per gli studi randomizzati e controllati con inibitori di anti-TNF/anti-IL17/JAK che valutavano la fatica alla settimana 12-16. Sono stati identificati 1.672 studi, di cui 34 sono stati selezionati per l’analisi. Dodici studi hanno valutato gli anti-TNF con una riduzione significativa della fatica misurata con vari punteggi (FACIT, MFI, NRS, VAS, FSS) in 11 studi. Tra i quattro studi che hanno valutato gli anti-IL17, tre hanno mostrato una riduzione della fatica, con un effetto dose per il secukinumab. Due studi hanno valutato gli inibitori di JAK e hanno mostrato una riduzione della fatica.

La metanalisi non ha evidenziato differenze tra i diversi DMARD. Per quanto riguarda i trattamenti non farmacologici, 12 studi su 16 hanno mostrato una riduzione della fatica utilizzando l’attività fisica, la crioterapia e la magnetoterapia. Due studi hanno dimostrato che l’aggiunta di attività fisica agli anti-TNF riduce in modo più significativo la fatica. Infine, uno studio ha mostrato una maggiore efficacia negli uomini e due studi l’hanno suggerita nelle forme non radiografiche.

Secondo le conclusioni degli autori, la revisione mostra un effetto positivo dei DMARD e dei trattamenti non farmacologici sulla fatica nell’axSpA a breve e medio termine, con un effetto maggiore quando usati in combinazione.