Empatia e percezione del dolore, come cambiano in base all’età

Uno studio ha esaminato se la risposta empatica nei confronti del dolore, fisico o sociale degli altri, cambia con il passare degli anni a partire dall'adolescenza

A cura di Cesare Peccarisi

Uno studio dei ricercatori dell’Università del Kent diretti da Heather Ferguson e Gary Hughes pubblicato su Social Cognitive and Affective Neuroscience (1) ha esaminato se la risposta empatica nei confronti del dolore, fisico o sociale degli altri, cambia con il passare degli anni a partire dall’adolescenza (10-19 anni), alla giovane età adulta (20-40 anni) fino all’età adulta più avanzata (≥ 60 anni).

Sono stati valutati 74 adolescenti, 83 adulti giovani e 83 adulti anziani che sono stati sottoposti a valutazione EEGrafica mentre venivano loro mostrate 160 fotografie in tre scaglioni di 40 foto l’uno.

Come primo fotogramma veniva presentato uno schermo bianco per la messa a fuoco dello sguardo seguito da un’immagine visibile per 3.000 ms a cui seguiva la proiezione di una domanda circa il punteggio che potevano attribuire al dolore appena visto a cui dovevano rispondere nel 25% delle foto presentate per ogni gruppo della prova che si concludeva con un secondo schermo bianco presentato per una durata variabile da 500 a 1.500 ms a seconda del tempo rimasto a disposizione. Non tutte le foto ritraevano scene di dolore e non tutti i dolori mostrati erano puramente fisici ma anche sociali come il degrado dei piedi di un senzatetto oppure morali come quello di una vedova davanti alla bara del marito.

I tempi di presentazione dei fotogrammi erano in relazione alla miglior registrazione EEGrafica dove veniva calcolata la desincronizzazione della banda mu (8-13 Hz) che molti studi hanno da tempo correlato all’attività dei neuroni specchio (2) e quindi all’empatia (3) perché il coinvolgimento del sistema motorio in funzioni cognitive complesse come l’interpretazione dell’azione osservata comporta la comprensione delle azioni altrui, fenomeno peraltro da tempo dimostrato negli infanti (4). La desincronizzazione Mu aumentava nelle situazioni di ogni tipo di dolore rispetto a quelle di assenza di dolore.

I risultati dello studio indicano che le risposte cerebrali alle situazioni dolorose aumentano linearmente dall’adolescenza all’età giovanile e adulta perché man mano che nel corso della vita aumenta l’esperienza sociale e l’esposizione a situazioni legate al dolore le risposte empatiche cambiano, evidenziando un’attività condivisa attraverso la rete centrale dell’empatia per contesti di dolore sia fisico che sociale e una risposta empatica che evolve nel corso della vita con l’accumulo di esperienza. Ma se le risposte empatiche diventano più forti con l’avanzare dell’età, l’aumento della risposta cerebrale degli anziani al dolore si associa a una riduzione della percezione del dolore per gli altri. Il cervello degli anziani ha reazioni più forti al dolore, ma, a differenza dei giovani, valuta il dolore degli altri come meno intenso, evidenziando un divario tra l’empatia sentita e quella espressa.

Se gli adolescenti risultano i più empatici a ogni tipo di dolore compresa la semplice tristezza altrui percepita soprattutto dai più piccoli che prima dei 36 mesi hanno scarsa empatia per il dolore fisico altrui (5), i giovani adulti sono sensibili soprattutto al dolore sociale come le situazioni di imbarazzo di chi resta emarginato e a quelle di tristezza come chi vive un grave lutto ed empatizzano maggiormente con chi sperimenta questo tipo di dolore.

Forse è anche questo uno dei motivi per cui chi si dedica al volontariato appartiene soprattutto alla fascia d’età media: sotto i 35 anni il 10-12% e fra 40 e 64 anni il 15% circa (6).

Bibliografia

  1. https://doi.org/10.1093/scan/nsae080
  2. https://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0207476
  3. https://unitesi.unipv.it/handle/20.500.14239/15623
  4. https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1467-7687.2010.00979.x
  5. https://journals.lww.com/pain/abstract/2011/05000/the_behavioural_expression_of_empathy_to_others_.20.aspx
  6. https://altreconomia.it/il-profilo-del-volontariato-italiano/
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