Biomarcatori di coinvolgimento cardiaco nella sclerosi sistemica

Esistono specifici biomarcatori e caratteristiche di malattia associati alla presenza di coinvolgimento cardiaco primario (pHI) nei soggetti affetti da sclerosi sistemica (SSc): li ha identificati uno studio apparso sulla rivista “Rheumatology” condotto da Veronica Batani e colleghi dell’Ospedale San Raffaele di Milano.

Si tratta di uno studio monocentrico retrospettivo in cui sono stati identificati i pazienti affetti da SSc che si sono sottoposti a risonanza magnetica cardiaca (CMR) per un sospetto clinico di pHI. La SSc-pHI alla CMR è stata definita in base alla presenza di almeno un’anomalia tra: late gadolinium enhancement (LGE) non ischemico, edema miocardico (STIR), aumento del volume extracellulare (ECV), mappatura T1 o T2 nativa. Le caratteristiche cliniche, di laboratorio e strumentali sono state confrontate tra pazienti SSc-pHI e non SSc-pHI e tra pazienti positivi e negativi alla CMR.

Sono stati inclusi 259 pazienti con SSc (donne 89,6%; età mediana 49 [39-61] anni). La CMR è stata eseguita in 56 (21%) e l’IMA è stato rilevato in 37 pazienti (14%).

All’analisi univariata, l’età all’esordio della SSc, il sottogruppo cutaneo diffuso, l’aumento dei marcatori infiammatori e degli enzimi cardiaci, la malattia polmonare interstiziale (ILD) e la miosite sono risultati significativamente associati alla SSc-PHI alla CMR; è emersa una correlazione inversa con gli anticorpi anti-centromero, il VEDOSS e il sesso femminile.

All’analisi multivariata, l’aumento della troponina T (TnT) (OR: 14,108; IC: 2,772-71,808, p= 0,014), della proteina C-reattiva (CRP) (OR: 11,237; IC: 2,265-55,763, p= 0,0031) e la presenza di malattia polmonare interstiziale (OR: 6,275, IC: 1,240-31,763, p= 0,0264) sono stati significativamente associati a una CMR positiva per SSc-pHI. Considerando i 56 pazienti sottoposti a CMR, le aritmie all’ECG-Holter delle 24 ore erano associate all’analisi univariata alla presenza di SSc-pHI alla CMR (OR: 3,75; IC: 1,041-13,5; p= 0,04).

I dati raccolti suggeriscono dunque che l’aumento dei livelli sierici di TnT e CRP, così come la presenza di ILD e aritmie, potrebbero essere considerati come red flag indicativi di una tempestiva valutazione cardiaca completa, inclusa la CMR, per diagnosticare la SSc-pHI.

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