Secondo i risultati di uno studio pubblicato su “RMD Open” da ricercatori del Karolinska Institutet di Stoccolma, in Svezia, l’obesità è associata in modo indipendente a un rischio maggiore di fallimento della remissione nell’artrite reumatoide (AR) precoce, anche dopo l’aggiustamento per le comorbilità e i fattori legati allo stile di vita.
Gli autori hanno considerato i pazienti dello studio Epidemiological Investigation of Rheumatoid Arthritis (EIRA) 2006-2018 che iniziavano la monoterapia con metotrexato (N= 1.285), acquisendo i dati sull’indice di massa corporea, sulle comorbilità e sull’attività della malattia dall’EIRA e attraverso il linkage con i registri clinici e di qualità svedesi a livello nazionale.
L’esito primario era il mancato raggiungimento della remissione del punteggio di attività della malattia a 28 articolazioni (DAS28) a 3 e 6 mesi. Gli esiti secondari includevano la remissione dell’indice booleano, dell’indice semplificato di attività della malattia e dell’indice clinico di attività della malattia e le loro singole componenti. È stato stimato il rischio relativo (RR) di mancata remissione nei pazienti con obesità e sovrappeso rispetto ai normopeso utilizzando la regressione di Poisson modificata, aggiustando per i potenziali confondenti.
Dopo 6 mesi, il 64% (N= 98/153) dei pazienti con obesità, il 52% (N= 171/326) con sovrappeso e il 48% (N= 210/433) con peso normale non hanno raggiunto la remissione DAS28, con un RR di 1,33 (IC al 95%: 1,141,55) per i pazienti con obesità dopo aggiustamento per età e sesso. L’aumento del rischio di mancata remissione nei pazienti con obesità è rimasto anche dopo un ulteriore aggiustamento per la sieropositività, il livello di istruzione, il fumo, l’uso di alcol, l’attività fisica, il periodo di calendario, il trattamento con glucocorticoidi e le comorbidità (RR= 1,27, IC al 95%: 1,08-1,50). Non è stata osservata alcuna associazione significativa per i pazienti in sovrappeso. I risultati sono stati simili per gli esiti secondari e dopo 3 mesi.



