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Anifrolumab nel LES: valutazione del profilo di sicurezza in real world

Un’analisi FAERS (2021–2024) rileva eventi avversi noti e possibili reazioni non riportate in scheda tecnica, come dispnea e piressia

Un nuovo studio pubblicato su “BMC Rheumatology” da un team di ricercatori cinesi ha confermato gli eventi avversi (AE) noti associati al trattamento del lupus eritematoso sistemico (LES) con anifrolumab, tra cui le infezioni delle alte vie respiratorie, l’herpes zoster e le reazioni all’infusione, identificando al contempo potenziali rischi omessi in scheda tecnica, quali dispnea e piressia. Anifrolumab è un anticorpo monoclonale che si lega alla subunità 1 del recettore dell’interferone 1 indicato nel trattamento delle forme moderate-severe di LES.

La ricerca ha riguardato tutte le segnalazioni di eventi avversi che coinvolgevano anifrolumab come farmaco principale sospetto dal trimestre 2021 al terzo trimestre 2024 nel database dell’FDA Adverse Event Reporting System.

Le reazioni avverse segnalate con maggiore frequenza sono state infezioni del tratto respiratorio superiore, bronchite, reazioni correlate all’infusione, herpes zoster, tosse, ipersensibilità e nasofaringite. Sono state identificate potenziali reazioni avverse non elencate nella scheda di prodotto, come dispnea, piressia, vomito, prurito, vertigini, sensazione anomala, dolore toracico, orticaria, alopecia, aumento della pressione sanguigna, gonfiore ed emicrania. Gli AE si sono verificati principalmente nel mese iniziale di trattamento.

Secondo le conclusioni degli autori, i risultati ottenuti offrono informazioni critiche sulla sicurezza per i clinici che prescrivono anifrolumab per il trattamento del LES, contribuendo all’ottimizzazione della gestione dei pazienti e delle decisioni terapeutiche.

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