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Strategie terapeutiche ed esiti nel lupus eritematoso sistemico neuropsichiatrico

La gestione del lupus eritematoso sistemico neuropsichiatrico (NPSLE) pone notevoli sfide a causa dei limitati studi clinici. Le decisioni terapeutiche sono personalizzate in base ai meccanismi patogenetici sospettati e alla gravità dei sintomi. La questione è stata affrontata in uno studio retrospettivo di coorte condotto da Alessandra Bortoluzzi dell’Azienda Ospedaliera-Universitaria di Ferrara e colleghi, che si proponeva di indagare le strategie terapeutiche e l’esito della malattia nei pazienti con NPSLE alla prima manifestazione neuropsichiatrica (NP).

Secondo quanto riferito sulla rivista “Rheumatology” gli autori hanno considerato gli eventi di NP secondo la definizione dell’American College of Rheumatology, classificandoli in tre gruppi: centrale/diffuso, centrale/focale e periferico. Per l’attribuzione degli eventi NP sono stati utilizzati il giudizio clinico e un algoritmo di attribuzione convalidato. I dati comprendevano variabili demografiche, indice di attività della malattia del LES, danno cumulativo agli organi e trattamenti delle manifestazioni di NP. L’esito clinico di tutti gli eventi di NP è stato determinato con una scala Likert a sette punti dal medico. I predittori di miglioramento/risoluzione clinica sono stati analizzati in un’analisi di regressione logistica multivariabile.

L’analisi ha incluso 350 eventi. Gli immunosoppressori e i corticosteroidi sono stati più frequentemente iniziati/ridotti per le manifestazioni NP centrali diffuse o focali attribuite al LES. A 12 mesi di follow-up, il 64% dei pazienti ha mostrato un miglioramento clinico delle manifestazioni di NP. Gli eventi centrali focali e le manifestazioni attribuite al LES erano correlati a tassi più elevati di miglioramento clinico. I pazienti con manifestazioni di NP attribuite al LES secondo il giudizio clinico e trattati con immunosoppressori avevano una probabilità significativamente maggiore di ottenere una risposta clinica (OR: 2,55; IC al 95%: 1,06-6,41, p = 0,04). L’età alla diagnosi e gli eventi focali centrali sono emersi come ulteriori predittori di risposta.

Secondo le conclusioni degli autori, le manifestazioni NP attribuite al LES in base al giudizio clinico e trattate con immunosoppressori hanno dimostrato un miglioramento degli esiti a 12 mesi. Ciò sottolinea l’importanza di un’attribuzione accurata e di una diagnosi tempestiva del NPSLE.