Effetti dei biologici sull’infiammazione dell’articolazione temporo-mandibolare associata a JIA

Nei soggetti con artrite dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM) correlata all’artrite idiopatica giovanile (JIA), segni, sintomi e punteggio di infiammazione derivati dalla risonanza magnetica (MRI) possono essere ridotti con un trattamento a base di inibitori del fattore di necrosi tumorale (TNFi). È quanto emerso da uno studio pubblicato sul “Journal of Rheumatology” da Peter Stoustrup, dell’Università di Aarhus, in Danimarca, e colleghi.

Si tratta di uno studio prospettico di coorte osservazionale, monocentrico, condotto su 18 pazienti consecutivi tra settembre 2018 e aprile 2023, per verificare l’efficacia di farmaci biologici in combinazione con metotrexato (MTX) o leflunomide.

I criteri di inclusione erano: diagnosi di JIA, artrite dell’ATM confermata mediante MRI che ha portato al trattamento con un TNFi, disponibilità di esami MRI a 6 e 24 mesi dall’inizio del trattamento, follow-up clinico contemporaneo all’imaging da parte di un reumatologo pediatrico e di un ortodontista. Al momento della prima risonanza magnetica l’età mediana era di 13,2 anni, la durata mediana della malattia era di 7,8 anni e 4 pazienti ricevevano MTX/leflunomide. Durante il periodo di osservazione, sono stati riscontrati miglioramenti significativi nel dolore da movimento dell’ATM (p= 0,01), nella rigidità mattutina (p= 0,004), nella capacità di apertura (p=0,03) e nella massima apertura incisale (p= 0,006). Il punteggio dell’infiammazione è diminuito significativamente dalla mediana 2 (IQR 1-3) al basale alla mediana 1 (IQR 0-2) a 24 mesi, p= 0,009. In 17 pazienti ATM su 36 (48%), il punteggio di deformità è migliorato o è rimasto stabile e non è stato osservato un aumento significativo del punteggio mediano.