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Ortopedici, solo il 10% sono donne: un gender gap da ridurre
Il divario di genere è un problema in molti ambiti professionali, anche della medicina, ma raggiunge livelli preoccupanti in una specializzazione tradizionalmente riservata agli uomini come l’Ortopedia: si calcola che in media solo un ortopedico su 10 sia donna. Basta leggere i dati delle società scientifiche di riferimento per capire quanto sia radicato il problema: la Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (SIOT) nel 2022 ha avuto 5067 iscritti, dei quali solo 624 donne, pari al 12,3% del totale. Al di là dell’oceano, per fare un altro esempio, le cose non vanno meglio: su 29.613 chirurghi ortopedici iscritti all’American Academy of Orthopaedic Surgeons (AAOS) le donne rappresentano il 6,5%. Tornando al nostro Paese, occorre registrare anche che le donne ricoprono raramente posizioni apicali, tanto che i ruoli di professore ordinario nelle università italiane sono tutti appannaggio dei maschi.
La Giornata della donne e delle ragazze nelle scienze
L’occasione per accendere i riflettori sul gender gap nell’Ortopedia si è presentata con la Giornata della Donne e delle Ragazze nelle Scienze, istituita per iniziativa delle Nazioni Unite e celebratasi lo scorso 11 febbraio. Tra le iniziative presentate per invertire la tendenza incentivando la presenza femminile nelle carriere scientifiche, si segnala quella dell’ASST Gaetano Pini-CTO di Milano, che ha portato la dott.ssa Chiara Fossati, medico ortopedico della Prima Clinica Ortopedica e la dott.ssa Natalina Caré, coordinatrice infermieristica dell’Ortopedia Oncologica a incontrare gli alunni delle terze medie e gli allievi dell’IC Stoppani di Milano.
Il problema di una sproporzione così importante riguarda tutti, perché impatta su tutto il sistema: l’analisi dei dati di letteratura e le call to action delle più importanti società internazionali ortopediche mostrano in modo chiaro come una mancanza di diversità sia dannosa in termini di privazione dei talenti, sicurezza degli ambienti lavorativi e qualità delle cure ai pazienti”
ha commentato Maria Silvia Spinelli, medico ortopedico che fa parte del team di Ortopedia Oncologica dell’ASST Gaetano Pini-CTO ed è a capo della Commissione Pari Opportunità e Medicina di Genere della SIOT.
Il gender gap, inoltre, è un fattore che impatta negativamente sullo sviluppo economico di una popolazione. Non a caso, la riduzione del divario è tra i 16 obiettivi di sostenibilità dell’ONU nell’Agenda 2030. Con la SIOT stiamo lavorando insieme ad altre società internazionali per divulgare e sostenere una maggiore cultura di inclusione e abbattere gli stereotipi.”