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Artroplastica d’anca: vantaggi anche per gli ultranovantenni

I novantenni sottoposti a artroplastica totale dell’anca (PTA) elettiva hanno tassi di complicanze e mortalità più elevati rispetto ai pazienti più giovani sottoposti allo stesso trattamento, ma i loro tassi di mortalità sono inferiori a quelli dei novantenni della popolazione generale. È quanto si legge in un articolo apparso sul “Journal of Bone and Joint Surgery” a prima firma di Vincent J. Leopold, della Charité – Universitätsmedizin Berlin.

Con i colleghi, Leopold ha condotto uno studio osservazionale di coorte utilizzando i dati del Registro tedesco delle artroprotesi (Endoprothesenregister Deutschland, EPRD). Su 323.129 PTA, erano eleggibili 263.967, di cui 1859 eseguite su nonagenari. Il follow-up medio era di 1.070 giorni (range: da 0 a 3060 giorni). I criteri di esclusione erano l’età inferiore a 60 anni al momento del ricovero e le PTA o emiartroplastiche non elettive. La coorte è stata suddivisa in 4 gruppi di età: 60-69 anni; 70-79 anni; 80-89 anni; 90 anni o più.

Grazie a un modello di regressione logistica, sono state identificate le comorbilità che rappresentano fattori di rischio indipendenti per le complicanze postoperatorie e la mortalità. I tassi di mortalità sono stati confrontati con quelli della popolazione generale raccolti dall’Ufficio federale di statistica della Germania. Gli endpoint di interesse erano le complicanze maggiori, le complicanze minori e la mortalità postoperatoria.

L’analisi dei dati ha mostrato che tra i maggiori fattori di rischio per le complicanze maggiori e minori e per la mortalità vi erano l’insufficienza cardiaca congestizia, i disturbi della circolazione polmonare, il diabete insulino-dipendente, l’insufficienza renale, la coagulopatia e i disturbi dei fluidi e degli elettroliti. Rispetto ai gruppi più giovani, i rischi di complicanze maggiori e minori e di mortalità erano significativamente più elevati nei nonagenari. La mortalità aumentava in caso di complicazioni maggiori.

Dopo un anno, il tasso di sopravvivenza tra i pazienti con o senza complicazioni maggiori era del 94,4% e del 79,8% rispettivamente. I tassi di mortalità dei nonagenari nella popolazione in studio erano inferiori a quelli della corrispondente fascia di età della popolazione generale. I tassi di mortalità a 1 anno a 90 anni sono stati del 10,5% per gli uomini e del 6,4% per le donne nel gruppo di studio rispetto al 18,5% per gli uomini e al 14,7% per le donne nella popolazione generale.