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Rischio cardiovascolare aumentato nei soggetti con artrite reumatoide

Nei pazienti con artrite reumatoide (AR), il rischio di malattie cardiovascolari è significativamente più alto che nella popolazione generale. Lo rivela un nuovo studio condotto negli Stati Uniti da Belal Hossain e colleghi dell’Università della British Columbia a Vancouver, in Canada.

Secondo quanto riferito in un articolo apparso sugli “Annals of Epidemiology”, i ricercatori hanno usato dati aggregati da 10 cicli continui del National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES), a partire dal ciclo 1999-2000 e terminando con il ciclo 2017-2018.

L’analisi statistica è stata condotta utilizzando la tecnica di regressione logistica, stimando l’odds ratio (OR) per malattie cardiovascolari tra i pazienti con AR rispetto a quelli senza AR e aggiustando i modelli per i potenziali fattori di confondimento come la storia familiare, l’ipertensione e il diabete in comorbilità. I ricercatori hanno anche esplorato la modificazione dell’effetto in base all’età, stratificando il campione in soggetti più giovani di 50 anni, da 50 a 79 anni, e 80 anni e oltre.

Complessivamente, sono stati considerati 35.062 adulti, per circa la metà di sesso femminile, per il 70% di età compresa tra i 20 e i 49 anni e per il 54,4% con diagnosi di ipertensione.

I dati della survey sono stati stratificati in tre periodi: dal 1999 al 2006, dal 2007 al 2012 e dal 2013 al 2018. Le malattie cardiovascolari sono state riscontrate nel 5,6% del campione dal 1999 al 2006, nel 5,84% del campione dal 2007 al 2012 e nel 5,78% del campione dal 2013 al 2018 con un odds ratio rispetto ai soggetti senza AR del 2,32% del 2,19% e dell’1,97%, rispettivamente nei tre periodi.

È stata osservata inoltre una variazione in base all’età sia per il rischio relativo e sia per quello assoluto. Tra gli adulti con meno di 50 anni, le probabilità di malattia cardiovascolare nei pazienti con AR erano 3,96 nel periodo 1999-2006, 3,96 nel periodo 2007-2012, e 5,44 nel periodo 2013-2018. Nella scala assoluta, il rischio cardiovascolare era maggiore negli adulti con AR di almeno 80 anni.