Artrite Reumatoide

Mobilizzazioni neurodinamiche efficaci nell’osteoartrosi della mano

I benefici però non si mantengono dopo tre mesi di follow-up

Tra i pazienti con osteoartrosi della mano, le mobilizzazioni neurodinamiche riducono l’ipersensibilità, ma l’effetto non viene mantenuto dopo tre mesi di follow-up, secondo i risultati di uno studio pubblicato su “Arthritis Care & Research” da Paolo Pedersini, dell’Irccs Don Gnocchi di Milano e colleghi di una collaborazione internazionale.

Si è trattato di un studio randomizzato controllato, in cui gli autori hanno coinvolto 72 pazienti affetti da osteoartrosi della mano dominante (età media: 71 anni). Li hanno poi suddivisi in modo casuale in due gruppi per ricevere, rispettivamente, un trattamento di mobilizzazione neurodinamica dei nervi mediano, radiale e ulnare o un trattamento di movimento passivo assistito da robot, in 12 sessioni per un periodo di quattro settimane per entrambi i gruppi. I pazienti di entrambi i gruppi hanno anche ricevuto ulteriori esercizi standardizzati.

Le misure di outcome erano rappresentate dall’intensità del dolore, dalla soglia del dolore da pressione (PPT) e da misurazioni della forza.

Dall’analisi dei dati raccolti è emerso che i pazienti che avevano ricevuto il trattamento di mobilizzazione neurodinamica avevano PPT significativamente più alti rispetto a quelli che avevano ricevuto un trattamento di movimento fisiologico passivo in tre siti, tra cui articolazione carpometacarpale ipsilaterale del pollice, nervo mediano e nervo radiale. I pazienti hanno anche mostrato una riduzione significativa del dolore immediatamente dopo l’intervento. Al follow-up di tre mesi, tuttavia, queste differenze non erano più statisticamente significative.