Anziano fragile. I fattori da considerare nella scelta della terapia

Si è svolto a Milano, alla clinica Mangiagalli, un importante convegno sul tema “L’anziano fragile. Confronto tra terapia chirurgica conservativa e innovativa ed implicazioni medico legali”. Abbiamo intervistato alcuni dei protagonisti dell’incontro.

Fabio Maria Donelli, uno dei presidenti del convegno milanese introduce il tema del confronto fra terapie chirurgiche e terapie innovative, che in alcuni casi possono evitare l’intervento, riducendo i rischi per il pazienti e per possibili implicazioni medico-legali.

Il paziente anziano è una tematica sempre più importante considerando anche che l’Istat ha portato il giovane anziano a dai 65 ai 75 anni quindi coinvolge una tipologia di pazienti sempre più ampia.

Uno dei temi più importanti è cercare di capire come essere utili al paziente anziano con la terapia meno aggressiva possibile, considerando le problematiche cliniche e le implicazioni medico-legali che potrebbero esserci

Il confronto fra terapie chirurgiche e la terapie innovative è importante nel paziente anziano che spesso soffre di diverse patologie (cardiopatie, diabete, insufficienza renale) e quindi può andare incontro a un decorso post operatorio complesso, non tanto per le conseguenze dirette dell’intervento chirurgico, quanto per i riflessi sulle altre situazioni critiche.

Come ha sottolineato l’assessore Gallera (assessore al Welfare Regione Lombardia ndr), è importante anche il rapporto costo beneficio e rischio beneficio. Il costo maggiore per la Sanità non è quello dell’intervento, ma quello di riabilitazione e decorso post operatorio.

I progressi tecnologici aiutano a realizzare interventi meno invasivi e traumatici con tempi di recupero più rapidi per il paziente e quindi costi minori per il sistema sanitario.