Test_ormoni

Il beta estradiolo come fattore predittivo di fratture menopausali

I valori più alti dell’ormone sono correlati a un minor rischio

La misurazione del beta estradiolo (E2) durante la transizione menopausale può aiutare a identificare le donne a più alto rischio di fratture, secondo i risultati di uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism da Jane Cauley dell’Università di Pittsburgh, negli Stati Uniti, e colleghi di altri istituti americani. I ricercatori hanno seguito per un follow-up medio di 8,8 anni, 2960 donne, di età media di 46,4 anni, tutte in pre-menopausa da almeno tre mesi prima dello screening basale.

I ricercatori hanno misurato annualmente livelli di beta-estradiolo, di ormone follicolo-stimolante (FSH) e di globuline leganti gli ormoni sessuali (SHBG) e di globulina legante gli ormoni sessuali.

Complessivamente, il 17,2% delle partecipanti (n = 508) ha avuto una frattura durante il follow-up. Di queste fratture, 278 erano traumatiche e 230 non traumatiche (nello specifico, 95 di caviglie, 110 di piedi, 69 di polsi, 50 di gambe, 54 di braccia, 5 di anca e 14 di vertebra).

I ricercatori hanno scoperto che né l’FSH né la globulina legante gli ormoni sessuali erano significativamente associati al rischio di frattura. Invece, le donne con livelli del logaritmo di E2 raddoppiati avevano un rischio inferiore del 10% di incorrere in fratture, indipendentemente dalle covariate, compresa la fase della menopausa. Inoltre, non vi è stata interazione significativa tra E2 e terapia ormonale.